Volevo fare un post d’addio milanese, magari corredato da un vecchio brano di Nanni Svampa, invece, tra lo scarico delle foto sulla chiavetta e la preparazione delle valigie mi sono preso un po’ tardi (sveglia fissata per le 4.18am, pratiche terminate alle 4.15am).
Niente post quindi, solo il tempo stamane, poco prima delle 5, e dell’arrivo del taxi per Linate, di spedire una e-mail a un agente immobiliare di Toronto amica di amici di amico (Janice) sperando che possa trovarmi una buona sistemazione.
Ora sono sull'aereo, nella seconda tratta, quella che mi porterà da Amsterdam a Toronto. Sono le 20.10 ora italiana (ma il post verrà pubblicato molto dopo, non appena sbarcherò, arriverò al bed and breakfast e, sempre ammesso che trovi una ‘rete’. Il volo aereo per ora è regolare, nessun problema né sull’Alitalia che mi portava da Milano in Olanda, Né tanto meno su questo KLM.
Stamane scena da brivido: scendo dal taxi con un occhio aperto e due chiusi, prendo le valigie e, quando sono a metà della strada che mi porta verso il check-in faccio il punto della situazione: nella mano sinistra il bagaglio che terrò ‘a mano’, in quella destra il ‘valigione’, beh, poi c’è il… computer!!! Cazzo, l’ho lasciato sul taxi! Dio questa volta ha guardato: non so perché, tanto non me la pagherà mai nessuno, mi sono fatto fare la ricevuta dal tassista e, cosa ancora più strana (perché spesso vengono fatte posticce), il mio occasionale ‘chauffeur’ ha messo il suo numero di codice o come si chiama. Detto, fatto, con un filo di voce ho chiamato lo 02/4040, ho diramato le coordinater. Tempo un quarto d’ora e il ‘bambino’ comperato ieri per 650 euro tornava nelle mie amorevoli braccia. Ovvio il ‘premio’ al tassista, che ringrazio tuttora.
Non so, non mi viene nulla di poetico. Ho avuto una crisi di panico poco fa, rendendomi conto che per un mese e mezzo non vedrò le persone care. Penso che Internet sarà davvero molto importante. Chiedo aiuto anche a voi, amici. Come diceva Renato Zero durante i suoi concerti: “Sorcini!!! Non dimenticatemi!”…
(foto di Massimiliano Bordignon)