A volte andarsene dal'Italia fa bene. Toglie le tossine, fa passare le nausee che ti prendono quando guardi lo sport italiano, o meglio, il calcio italiano, perché questo ci passa il convento degli altisonanti giornali sportivi (con domeniche televisive annesse): si parla di sport in Italia, ma togli quelle cinque lettere (che tutto sono meno che i cinque cerchi olimpici) e ci infili un bel pallone di cuoio, e il gioco è fatto.
Il 'giuoco del calcio' è lo sport italiano, pur con un'Olimpiade invernale di mezzo, che effettivamente rompe un po' i coglioni perhcé ti costringe, se ci lavori dentro, a stare pure sveglio fino all'alba. Ma già sai che, a parte qualcuno di quegli sfigati che amano i cosiddetti 'sport minori', agli altri non frega una beneamata 'bip' di chi arriva primo, secondo o terzo, a meno che non ci sia qualcuno, ovviamente con fascione tricolore, per cui valga la pena andare in piazza a far casino (senza sapere magari in che sport gareggi: 50 chilometri sui pattini? Slalom a tecnica libera? Disco volante? Pista stretta? Snowparty? Parting? Quali strani sport partoriscono i Giochi di Vancouver e la mente umana?).
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