mercoledì 31 luglio 2024

Southport: la verità vienne a galla, l'assassino è un africano

Le immagini degli incidenti di Southport (da Facebook)
Lo sapevamo tutti fin dall'inizio, la conferma è arrivata strada facendo, attraverso il silenzio della stampa 'asservita' e gli 'omissis' della polizia. L'assassino delle tre bambine inglesi a Southport (mentre facevano esercizi ascoltando la musica di Taylor Swift), con un bilancio che poteva essere ben peggiore, è un africano.
Ovviamente, con tutti quei distinguo del caso che tanto piacciono alle 'anime belle' di casa nostra, quelle che fanno dell'accoglienza una bandiera e del pensiero 'woke' un'alternativa accettabile alla storia vera, quella nemmeno scritta sui libri di storia, da sempre 'partner' dei vincitori (e sulla Seconda Guerra Mondiale, prima o poi, sarà necessario fare una rilettura revisionista senza paure), ma presenta e incisa nei cromosomi delle nostre famiglie, quelle che da secoli occupano la terra natìa: la polizia (e la stampa) anglo-sassone sono arrivate a definire il 17enne assassino, che è di origine ruandese, 'gallese', in quanto nato a Cardiff, la patria di chi, di cognome, fa Davies e Jones.
La Gran Bretagna, ormai, per sua stessa colpa originaria, si è consegnata mani e piedi all'invasione afroaraba, agnello sacrificale già sacrificato sull'altare del mondo globalizzato.
La solidarietà non può che andare a quello che fu un popolo guerriero, augurandogli di ritrovare quello spirito della 'fight' invocato anche da Donald Trump e che ormai rimane l'ultimo muro di cinta di fronte a quell'inesorabile movimento indotto di genti che rende autentica la teoria proposta dall'austriaco Gerd Honsik e legata all'ormai tristemente noto Piano Kalergi.