Assolto perché il fatto non sussiste. Matteo Salvini non è finito in catene come una Ilaria Salis qualsiasi.
Dal Tribunale di Palermo arriva una sentenza chiara e senza remore: bloccare i traghettamenti delle navi delle ONG è lecito, anzi, è doveroso. Non si tratta, come nascosto nel delirante cervello di qualche pm cresciuto nella bambagia dell'estrema Sinistra di 'sequestro di persona' relativo alla vicenda della nave della ONG
spagnola Open Arms.
Secondo l'accusa, il vicepremier e ministro
dei Trasporti, nell'agosto 2019, quando ricopriva la carica di
ministro dell'Interno, avrebbe impedito 'illegittimamente'
all'equipaggio dell'imbarcazione catalana di far sbarcare a
Lampedusa 147 cosiddetti 'migranti' soccorsi in mare.
"Difendere la Patria non è reato", ha detto Salvini alla fine, in maniera un po' demagogica, ma con la ragione assolutamente dalla sua parte.
Una volta di più, mentre un arabo compie l'ennesima strage terroristica di matrice islamica, deve essere necessario capire e comprendere come fermare l'invasione di arabi e altre popolazioni incapaci di integrarsi deve essere un obbligo morale.
Alla faccia di qualsiasi riprovazione 'buonista', dietro cui si nasconde la ricerca di nuovo materiale umano da cui attingere voti, dopo l'ormai conclamato fallimento dei partiti di Sinistra.