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lunedì 10 gennaio 2022

Venezia-Milan 0-3, il Diavolo a valanga non molla l'Inter

Zlatan Ibrahimovic festeggia la rete dell'1-0 (foto AC Milan)
Bene, avanti così. Terza vittoria consecutiva per il Milan, che espugna l'isola di Sant'Elena, campo del Venezia, con un secco 3-0, per una partita resa facile dall'autorità con cui la squadra rossonera ha affrontato la partita.
Pronti via, pazzesca discesa di Rafael Leão a sinistra e servizio al bacio per Zlatan Ibrahimovic che infila uno tra i più facili dei suoi gol.
Come spesso capita, dopo il vantaggio la squadra di Stefano Pioli invece di affondare il colpo e cercare il raddoppio si addormenta, cominciando a 'tiritereggiare' in difesa, con passaggi laterali noiosi e chiamando in causa anche il portiere Mike Maignan, sempre inappuntabile. Il Diavolo però non rischia e perfino Tiémoué Bakayoko regala una prestazione quasi inappuntabile.
Nella ripresa partenza ancora a mille del Diavolo, altra discesa incredibile sulla discesa, stavolta per opera di un sontuoso Theo Hernandez, che calcia un bolide alle spalle del portiere di casa, per un'azione che, alla lontana, ha ricordato quella dell'eccezionale gol di Ruud Gullit nel derby del 2-0 della stagione 1987-88.
Il tris arriva con un rigore calciato dallo stesso Theo (e non, saggiamente, da Ibra) per un fallo di mano che vale anche l'espulsione di Svoboda per la squadra veneta, soggiogata nel ritmo e nel gioco, cui rimane solo l'amara recriminazione di un fallo da rigore di Alessandro Florenzi su cui l'arbitro ha deciso di sorvolare nel primo tempo.
Ora spazio alla 'seconda squadra di Milano': la vittoria colta in serata contro la Lazio non cambia nulla in vetta alla classifica, ma il Diavolo c'è e non molla la presa.
Leggi anche: all'andata finì 2-0, sugli spalti una bionda misteriosa
I miei TOP 3 della giornata:
1. Rafael Leão; 2. Sandro Tonali; 3. Theo Hernandez.

lunedì 1 novembre 2021

Roma-Milan 1-2, il delirio rosicante di Mourinho

Il risultato di Roma-Milan nell'immagine dell'AC Milan
José Mourinho
scivola nella farsa durante e dopo Roma-Milan, partita che i rossoneri vincono per 2-1 dopo averla dominata per oltre 60 minuti e poi, complice l'espulsione di Theo Hernandez viziata da un evidente errore del'arbitro (che prima del fallo del giocatore rossonero non aveva visto un chiaro fallo di un giocatore romanista su Rade Krunić.
E' chiaro che, per sopravvivere in un ambiente come quello romano, il vecchio 'Mou' debba smuovere la piazza, assegnando la colpa del ko (che avrebbe potuto essere più largo) a un arbitro che, come già scritto, ha in realtà danneggiato clamorosamente il Milan.
Mourinho contesta il rigore assegnato ai rossoneri, un penalty nettissimo, in cui è evidente il tocco di Gianluca Mancini che sposta la gamba di 'Ibra', che certo un fuscello non è, tanto da farlo cadere per terra. Rigore ineccepibile. Come, al contrario, appare poco più (ma anche poco meno) di un contrasto il contatto fra Simon Kjær e Lorenzo Pellegrini, l'altro evento che ha fatto infuriare l'allenatore dell Roma. Che, beninteso, ha protestato durante tutti i 90 minuti della gara più recupero a ogni fischio arbitrale contro la sua squadra, ossessivamente dedita a spintoni e tiri della maglia nei confronti dei giocatori rossoneri.
Le sceneggiate di Mourinho non hanno cambiato l'inerzia di una partita vinta meritatamente dal Milan quanto piuttosto a incendiare un'opinione pubblica facilmente malleabile.