Non mi piace ‘cavalcare la notizia’, lo trovo squallido e meschino, ma siccome avevo cominciato un discorso, la completezza mi impone di chiuderlo. E così, dopo le parole di José Mourinho che avevano come obiettivo Massimo Ambrosini, mi corre l’obbligo di riportare le parole di Massimo Ambrosini, che come obiettivo hanno José Mourinho. Un gioco delle parti in cui, va detto, le due società milanesi, Inter e Milan, non sono volute entrare, lasciando ai singoli protagonisti della vicenda l’onore e l’onere, oltre che la responsabilità, delle frasi pronunciate. Tutto era cominciato due giorni orsono, quando il centrocampista rossonero aveva parlato, in realtà, senza astio, della famosa espressione pronunciata dal tecnico interista ’sero tituli’: “Spero se ne possa pentire” aveva aggiunto.
A Mourinho la cosa non era per niente piaciuta anche perché, va detto, in conferenza stampa i giornalisti avevano messo giù la cosa in chiave polemica. Era inevitabile insomma una risposta piccata (“Ambrosini non ha la statura morale per parlare” aveva detto il tecnico relativamente al cartello ‘Lo scudetto mettilo nel c...’ sventolato dal rossonero il giorno dopo la conquista della Champions League ed evidentemente rivolto a ‘casa Inter’), che è arrivata a giro posta via internet in breve tempo.
Sul sito del Milan veniva infatti pubblicato un comunicato dal titolo ‘DICHIARAZIONE DI MASSIMO AMBROSINI’ (in maiuscolo). Chiara la volontà del club di non volersi immischiare in una diatriba evidentemente di carattere personale: “Sono stupito e amareggiato di come l'uomo Mourinho” dice ‘Ambro’, “solitamente preciso nella comunicazione verbale, abbia potuto con così tanta superficialità commentare le mie dichiarazioni di ieri... Continua a leggere su Milano 2.0