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giovedì 23 dicembre 2021

Influencer cinese colpita dal governo, multa multimilionaria

Viya Huang
Lei si chiama Viya Huang (o Huang Wei, in cinese 黄薇), ed è una delle più importanti 'influencer' cinesi, nota in particolare per i suoi 'streaming' su Taobao Live, programmi di 'teleshopping'.
Il governo della Cina ha deciso di condannarla per evasione fiscale con una multa gigantesca di 1,3 miliardi di yuan (181 milioni di euro).
Colpirne uno per educarne cento, una frase che, fra l'altro, arriva proprio da quelle latitudini, e che si può ben adattare alla situazione, visto che Pechino ha concesso dieci giorni alle varie celebrità internet per mettersi in regola con l'amministrazione fiscale.
Il presidente Xi Jinping, nel mese di agosto, ha esortato alla "prosperità comune" e ha promesso un "adeguamento" dei redditi eccessivi. Un messaggio inteso come monito verso alcuni eccessi rilevati in alcuni settori, Fra cui 'showbiz' e internet, accusati di offrire "stipendi da capogiro".
"Le star dello spettacolo, i livestreamer e altri personaggi pubblici devono rispettare rigorosamente le disposizioni della legge fiscale", hanno ricordato gli uffici delle imposte, compresi quelli di Pechino e Shanghai. "E' dovere di ogni cittadino pagare le tasse", è stato ribadito, lasciando alle varie 'celebrities' locali tempo fino "alla fine dell'anno" per adeguarsi, minacciando sanzioni pesanti.
Viya è scomparsa dai principali 'social' del Paese a partire dal 21 dicembre, il giorno dopo la sua condanna per evasione fiscale. (fonte: ANSA-AGI-AFP)



domenica 24 maggio 2020

Tasse, argomento caro alla Sinistra: "Si perdono più di 100 miliardi l'anno"

Mentre si mostra sempre più evidente l'incapacità, da parte del Governo, di fornire attività commerciali e liberi professionisti dei fondi necessari alla ripartenza economica, parte nemmeno da troppo lontano la ricerca delle scuse. Fra le prime, sempre all'avanguardia quando a reggere le sorti del Paese c'è la Sinistra, l'annosa e pedante questione dell'evasione fiscale che, ovviamente, quasi mai va a tangere i grandi potentati industriali o i colossi del web, che in Italia pagano cifre ridicole di imposte, ma le persone che lavorano, dai salumieri agli avvocati, dai dentisti fino a tutti i tipi di negozianti.
"In Italia fra evasione fiscale e contributiva si perdono per strada più di 100 miliardi l'anno. Con una seria riforma pagheremmo meno e pagheremmo tutti". A sentenziarlo il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto MariaRuffini, in una intervista a "La Stampa". Prosegue l'intervista. "Non lasciare mai che una crisi diventi un'opportunità sprecata... Mi piacerebbe contribuire a costruire un sistema fiscale grazie al quale ognuno si senta parte di una comunità, e non debba combattere per vedersi riconosciuti i diritti". Una nuova riforma? "Bisognerebbe anzitutto riordinare le norme esistenti, eliminare quelle inutili, raccogliere le 700-800 leggi e decreti in materia tributaria, magari attraverso un testo unico. Una volta fatto questo, si può passare ad una vera riforma: l'ultima risale ormai a cinquant'anni fa".