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giovedì 28 aprile 2022

Lo scivolone de La7: Raiola è morto, anzi no

La pagina 'online' de La7 con la notizia, opportunamente cancellata
Brutta figura del telegiornale de La7, che ha dato per avvenuto il decesso di Mino Raiola, il noto e discusso procuratore di giocatori di calcio, che sarebbe comunque in gravissime condizioni a causa di un tumore.
Un inciampo non da poco,che getta luce non voluta su una condizione, da molti risaputa, ma che certamente non era necessario ribadire: lo stato di salute quasi disperato di Raiola che, però, non ha alcuna intenzione di mollare.
Come sia nata la notizia non è dato sapere, non ho seguito l'evoluzione e lo sviluppo delle fonti, ma è curioso come a La7, evidentemente, vada d'accordo con coloro che le notizie 'a modo mio' sono addirittura abituati a spararle in prima pagina, come quel Massimo Giannini, direttore niente meno che del quotidiano "La Stampa", molto spesso ospite dei vari de La7 (e non solo), che poco piàù di un mese fa sparò in bella apertura di giornale una foto drammatica con tanto di titolo strappalacrime: un anziano disperato si copre il volto con le mani, mentre attorno a lui c'è una distesa di cadaveri maciullati. "La carneficina" è il titolo, immagine perfetta nel raccontare la tragedia che si sta svolgendo in Ucraina. Unico problema: la foto non riguarda una delle città ucraine attaccate dai russi, ma Donetsk, la 'capitale' di una delle due repubbliche separatiste, e i cadaveri inquadrati sono quelli di 23 civili 'russofoni' maciullati da un missile ucraino.
Si può dire senza tema: dalle parti de La7 un certo tipo di notizia 'non controllata' sta diventando un'abitudine.

domenica 24 maggio 2020

Tasse, argomento caro alla Sinistra: "Si perdono più di 100 miliardi l'anno"

Mentre si mostra sempre più evidente l'incapacità, da parte del Governo, di fornire attività commerciali e liberi professionisti dei fondi necessari alla ripartenza economica, parte nemmeno da troppo lontano la ricerca delle scuse. Fra le prime, sempre all'avanguardia quando a reggere le sorti del Paese c'è la Sinistra, l'annosa e pedante questione dell'evasione fiscale che, ovviamente, quasi mai va a tangere i grandi potentati industriali o i colossi del web, che in Italia pagano cifre ridicole di imposte, ma le persone che lavorano, dai salumieri agli avvocati, dai dentisti fino a tutti i tipi di negozianti.
"In Italia fra evasione fiscale e contributiva si perdono per strada più di 100 miliardi l'anno. Con una seria riforma pagheremmo meno e pagheremmo tutti". A sentenziarlo il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto MariaRuffini, in una intervista a "La Stampa". Prosegue l'intervista. "Non lasciare mai che una crisi diventi un'opportunità sprecata... Mi piacerebbe contribuire a costruire un sistema fiscale grazie al quale ognuno si senta parte di una comunità, e non debba combattere per vedersi riconosciuti i diritti". Una nuova riforma? "Bisognerebbe anzitutto riordinare le norme esistenti, eliminare quelle inutili, raccogliere le 700-800 leggi e decreti in materia tributaria, magari attraverso un testo unico. Una volta fatto questo, si può passare ad una vera riforma: l'ultima risale ormai a cinquant'anni fa".

sabato 29 luglio 2017

Starbucks, dalle palme alle stalle

30 gennaio, titolo de La Stampa: "Starbucks sfida Trump: assumerà 10mila rifugiati nelle sue caffetterie".
27 luglio, fonte ANSA: "Nell'annunciare i risultati trimestrali Starbucks comunica il taglio di 3.300 posti di lavoro".
E sono gli stessi che hanno messo le palme davanti al Duomo... #Starbucks

mercoledì 21 giugno 2017

Fake news, la cosa migliore che potesse capitarci

Fake news, la cosa migliore che potesse capitarci. Il concetto è stato espresso da Bobby Ghosh, direttore del giornale indiano "Hindustan Times", ospite di "The Future of Newspaper", evento conclusivo per le celebrazioni dei 150 anni del quotidiano "La Stampa", organizzato nel centro stampa del quotidiano torinese.
Ghosh ha spiegato: "Le persone adesso cercano di tornare a fonti più affidabili, cominciano a selezionare di più e per chi diffonde notizie verificate questo è un bene".
La verifica delle fonti deve rimanere il mantra dei giornalisti, come ha specificato Lionel Barber, direttore del "Financial Times": "Dico sempre ai miei giornalisti che, prima di scrivere una notizia, almeno due fonti devono coincidere".