Mentre si mostra sempre più evidente l'incapacità, da parte del Governo, di fornire attività commerciali e liberi professionisti dei fondi necessari alla ripartenza economica, parte nemmeno da troppo lontano la ricerca delle scuse. Fra le prime, sempre all'avanguardia quando a reggere le sorti del Paese c'è la Sinistra, l'annosa e pedante questione dell'evasione fiscale che, ovviamente, quasi mai va a tangere i grandi potentati industriali o i colossi del web, che in Italia pagano cifre ridicole di imposte, ma le persone che lavorano, dai salumieri agli avvocati, dai dentisti fino a tutti i tipi di negozianti.
"In Italia
fra evasione fiscale e contributiva si perdono per strada più
di 100 miliardi l'anno. Con una seria riforma pagheremmo meno
e pagheremmo tutti". A sentenziarlo il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto MariaRuffini, in una intervista a "La Stampa".
Prosegue l'intervista. "Non lasciare mai che una crisi diventi un'opportunità
sprecata... Mi piacerebbe contribuire a costruire un sistema
fiscale grazie al quale ognuno si senta parte di una comunità,
e non debba combattere per vedersi riconosciuti i diritti".
Una nuova riforma? "Bisognerebbe
anzitutto riordinare le norme esistenti,
eliminare quelle inutili, raccogliere le 700-800 leggi
e decreti in materia tributaria, magari attraverso un testo
unico. Una volta fatto questo, si può passare ad una vera
riforma: l'ultima risale ormai a cinquant'anni fa".