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domenica 4 settembre 2022

Milan-Inter 3-2: Maignan l'eroe, Leao una sentenza

La festa del Milan a fine partita (foto sito AC Milan)
Il Derby della Madonnina numero 233 premia il Milan, che vince con merito per 3-2, s'impone su un'Inter che, per dieci minuti nel secondo tempo, sembra poter recuperare lo svantaggio. Ora i rossoneri si collocano temporaneamente in testa alla classifica, assieme al Napoli, in attesa del completamento della giornata.
La squadra rossonera ha vinto la stracittadina in maniera più che meritata, rifilando ai 'cugini' la seconda sconfitta in cinque gare di campionato.
San Siro trasformato in una autentica bolgia e l'Inter che, dopo avere cominciato la gara sotto tono e avere consegnato gioco e campo al Milan, passa per prima al 21' con una fuga centrale di Brozovic, che taglia come il burro la difesa milanista, servito da Correa e scatenato da Martinez.
Poteva essere un colpo da ko, invece il Milan resta in piedi e fa come se nulla fosse, continuando a caricare il 'biscione' e arrivando al pareggio al 28', con Tonali che sfrutta poco oltre la metà campo un banale errore di Çalhanoğlu (al solito principale bersaglio dei fischi e dei cori dei tifosi rossoneri), lancia uno scatenato Leao sulla fascia sinistra, che a sua volta scarica subito un diagonale che piena le dita di Handanovic. Rete, pareggio, San Siro nuovamente scatenato e Milan che ci crede, tanto che raccoglie in pochi minuti altre tre occasioni da gol, con Tonali, Hernandez e Leao.
La ripresa si apre in equilibrio, ma l'occasione buona capita dopo pochi minuti a Çalhanoğlu, che però spreca malamente un calcio di punizione da ottima posizione. Esce allora il Milan, condotto dalla premiata ditta Leao-Giroud, che in campo si trova come la coppia Fracci-Nureyev alla Scala. Al 54' è il portoghese a servire il francese che, ancora una volta, si gira sporcando il pallone quanto basta per superare per la terza volta nella storia Handanovic; al 60' Giroud ricambia il favore a Leao, che si inventa un gol che rimarrà nella storia dei derby, zigzagando sul lato sinistro dell'area, portandosi in solitaria davanti ad Handanovic per superarlo di giustezza.
Inzaghi in panchina si sveglia dal torpore, comprende che Correa non è uomo per le grandi occasioni e lo cambia per Dzeko, mentre Pioli a sua volta toglie De Ketelaere per fare posto a Diaz. I cambi stavolta premiano l'Inter, che trova subito il gol con Dzeko e, nel giro di dieci minuti, inanella una serie incredibile di occasioni, ed è allora Maignan a salire in cattedra compiendo almeno tre interventi decisivi.
La furia nerazzurra si spegne poco prima dell'80', ma c'è spazio ancora per ulteriori occasioni da entrambe le parti, grazie anche agli ulteriori ingressi di Origi e Mkhitaryan, entrambi bravi a creare gioco e palle-gol.
La squadra di Inzaghi ci prova sino alla fine, quando il triplice fischio di Chiffi (buona la sua conduzione arbitrale) sancisce una vittoria rossonera tutto sommato meritata di fronte a un'Inter troppo distratta.

Il tabellino di Milan-Inter dal sito di Livescore

lunedì 8 novembre 2021

Milan-Inter: interisti schiumanti rabbia, ormai è Tatamania

La parata del 'Tata' su Tuttosport
Il derby di Milano finisce 1-1, Milan e Inter chiudono in parità ma 'ai matti' ci vanno i 'bauscia', schiumanti di rabbia per una partita che volevano e dovevano vincere, convinti, forse a ragione, di avere una squadra più completa e che ha gestito la partita per una buona parte di secondo tempo, dopo avere peraltro sprecato due ottime occasioni.
Il Milan, una volta tanto, raccoglie 'quasi' il massimo, con il minimo sforzo, dimostrando di saper soffrire e mettendo in evidenza una maggiore incapacità di andare in gol da parte di una squadra, l'Inter che, davanti, ha perso la devastante potenza di Romelu Lukaku.
Da milanista trovo privi di logica gli insulti ad Hakan Cahlanoglu, soprattutto perché non ha senso insultare il NULLA. Si insulta qualcuno che ti ha ferito, qualcuno che ha lasciato un segno importante nella tua società, che ti ha sedotto e poi abbandonato. Qualcuno insulterebbe Patrick Kluivert, inutile meteora rossonera? O Ricardo Rodriguez, che pure nel Milan ha giocato, liberandoci dopo troppi anni della sua presenza per accasarsi al Torino? No di certo. Certi giocatori andrebbero ringraziati per averci liberato della loro tremebonda immagine. I fischi a Cahlanoglu sono stati un deprecabile errore di inesperienza da parte di una tifoseria che non è più abituata ad addii di ben altro calibro, come quelli che furono di Andryi Shevchenko e 'Riccardino' Kakà. Cahlanoglu non è solo un poveraccio turco passato da una parte all'altra del Naviglio per un pugno di euro, ma pure un giocatore che non merita di essere né odiato né rimpianto, essendo, appunto, il nulla.
Infine grande esaltazione per Ciprian Tătărușanu, al secolo Tatarusanu, per tutti noi ormai Tata, perché adesso è Tatamania completa, totale. Il sostituto del sostituto di Gianlugi Donnarumma, alias Dollarumma, alias Paperumma, ha fatto una grandissima parata sul rigore di Lautaro Martinez, non uno a caso. L'interista medio parlerà di 'errore' del Toro. Non è vero: raramente si è vista una parata così bella su un rigore, peraltro di così grande importanza. Il vero eroe del derby è lui. Con buona pace dei 'bauscia' e del 'coniglio' turco.