giovedì 3 febbraio 2022

Perché tifo il Milan, ma soprattutto odio l'Inter

La Curva Sud milanista durante un derby
Fra pochi giorni si giocherà il derby calcistico di Milano, Milan contro Inter, rigorosamente in quest'ordine, a prescindere da chi giochi in casa. Il Milan viene sempre prima. Perché io tifo il Milan. Perché il Milan è il 'bene', mentre l'Inter (preferibilmente scritta in minuscolo) è il 'male'. Perché se è vero che io preferisco i colori rossoneri, è ancora più vero che io odio (scusate l'assenza di congiuntivo) quelli nerazzurri.
Milan-Inter è l'eterna storia del Bene contro il Male, del povero contro il ricco, del giusto contro l'ingiusto, del buono contro il cattivo, dei buoni sentimenti contro l'avidità e il livore.
Quando scelsi i colori che scaldano il cuore li preferii senza esitare a quelli che raffreddano l'anima. Erano il rosso e il nero a colorare San Siro di gioia, le bandiere che sventolano al cielo, migliaia di anime che eruttano passione, facce ricolme di amore, anche nei momenti peggiori, fossero una partita giocata in Serie B davanti a un pubblico impazzito o nella nebbia di uno stadio semivuoto durante la tristissima Mitropa Cup.
Il Milan resta 'il Piccolo Diavolo' sempre, anima popolare e 'casciavit' anche nelle vittorie più incredibili, favolose coreografie, orgoglio dei Popolari.
Tutto l'opposto di 'quelli là', sfrontati e bavosi, quell'aria saputa da 'centro cittadino', di chi vanta tradizioni nella 'Milano bene' che noi non abbiamo mai avuto né, forse, vorremmo avere.
Lì vedi passeggiare sornioni, corroborati da un senso di superiorità mal posto, i 'bauscia', quella sicumera da 'intellighenzia'. Silenti e assenti nelle sconfitte, sempre presenti e pesanti nelle vittorie, tutto il contrario di noi, chiassosi e 'cristonatori' anche nelle partite perse malamente, sugli spalti a cantare fino al triplice fischio di chiusura.
Quanto il Milan è Renato Pozzetto e Diego Abatantuono, l'Inter è Beppe Severgnini e Michele Serra. Da una parte il 'popolo', dall'altra quella saccenza un po' sinistrorsa da 'comunisti col Rolex'.
Un bicchiere di vino, pane e salame su un tavolo di legno di una trattoria di campagna; una coppa di champagne, tartine con caviale e salmone in un ristorante del centro. Io la mia scelta l'ho fatta oltre mezzo secolo fa. Forza Milan.
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