Il 'vaticinante' titolo della Gazzetta dello Sport |
L'immagine di Lionel Messi proiettata sul Duomo autorizzava i tifosi nerazzurri a sogni proibiti, cullati dalla sicurezza di una presunta potenza cinese costruita a colpi di "Fozza Inda".
Agosto 2021, l'Inter si è trasformata in un supermercato in cui, invece di comperare, sono i clienti a entrare e servirsi, seppure sborsando fior di quattrini, la cui destinazione finale non è però nota.
Prima Achraf Hakimi al Paris Saint Germain, ora Romelu Lukaku al Chelsea e, a questo punto, in futuro qualsiasi apertura senza sconti, ma anche senza prospettive di un reinvestimento sicuro. Anche perché i nomi dei possibili sostituti del potente afro-belga variano da quello dell'atalantino Duvan Zapata, giocatore forte ma ormai un trentenne la cui eventuale futura rivendita poco porterebbe nelle casse nerazzurre, per arrivare addirittura a un Edin Dzeko che l'Inter (ma anche il Milan) seguiva da anni, ma che, proprio per questo, appare molto datato. Senza contare, e forse sarebbe la prima cosa da sottolineare, l'iniziale addio di Antonio Conte, a questo punto chiaro e motivato.
La realtà è che, a questo punto, è Giuseppe Marotta l'ultima ancora cui aggrapparsi, ultima bussola di una società ormai persa nei marosi di un calcio instabile e che non riconosce più la forza della tradizione e degli albi d'oro.
Agosto 2021, l'Inter si è trasformata in un supermercato in cui, invece di comperare, sono i clienti a entrare e servirsi, seppure sborsando fior di quattrini, la cui destinazione finale non è però nota.
Prima Achraf Hakimi al Paris Saint Germain, ora Romelu Lukaku al Chelsea e, a questo punto, in futuro qualsiasi apertura senza sconti, ma anche senza prospettive di un reinvestimento sicuro. Anche perché i nomi dei possibili sostituti del potente afro-belga variano da quello dell'atalantino Duvan Zapata, giocatore forte ma ormai un trentenne la cui eventuale futura rivendita poco porterebbe nelle casse nerazzurre, per arrivare addirittura a un Edin Dzeko che l'Inter (ma anche il Milan) seguiva da anni, ma che, proprio per questo, appare molto datato. Senza contare, e forse sarebbe la prima cosa da sottolineare, l'iniziale addio di Antonio Conte, a questo punto chiaro e motivato.
La realtà è che, a questo punto, è Giuseppe Marotta l'ultima ancora cui aggrapparsi, ultima bussola di una società ormai persa nei marosi di un calcio instabile e che non riconosce più la forza della tradizione e degli albi d'oro.
L'articolo di mercato proposto dalla Gazza... in pratica, fra Messi e Inter era tutto pronto...