mercoledì 27 aprile 2022

Tagadà, follia guerrafondaia: "Buttiamo bombe a grappolo sui russi"

Un momento della trasmissione di martedì 26 aprile
Potrebbe avere quasi del comico la presa di posizione del generale Leonardo Tricarico, capo do Stato Maggiore dell'Aeronautica italiana, se non fosse così drammaticamente legato alla cronaca.
Presente come ospite collegato durante la trasmissione "Tagadà", condotta da Tiziana Panella su La7, martedì 26 aprile, il generale ha espresso una serie di opinioni, fra le quali una, al limite del delirio d'onnipotenza, su come 'salvare' le persone rinchiuse nelle acciaierie Azovstal di Mariupol, militari e civili, dando per scontato, fra l'altro, che i civili siano lì per propria volontà e non, come molto più probabile, costretti dai feroci miliziani del Battaglione Azov e usati come 'scudi umani'.
La risposta, candida, del generale, è stata agghiacciante, espressione di un personaggio che, come molti altri fra coloro che si esprimono sul piccolo schermo, è evidentemente lontano dalla realtà.
Sui soldati russi si potrebbero usare le bombe a grappolo, quelle ritenute fuorilegge da un accordo internazionale (peraltro non sottoscritto da diversi Paesi, fra cui anche Stati Uniti, Russia e Cina) e che proprio gli ucraini avevano accusato i russi di utilizzare, senza peraltro possedere prove ufficiali al riguardo.
Per il generale Tricarico, però, sarebbero pienamente legittime se usate da 'forze speciali' (mercenari? truppe d'assalto? di quale Paese?) nei confronti dei 'russi', non più pensati come esseri umani, protagonisti come gli ucraini di una guerra che andrebbe fermata, ma 'oggetti inanimati' da eliminare, senza anima, senza famiglia, magari poi sono gli stessi che abbiamo incontrato e conosciuto durante uno dei nostri tanti viaggi-vacanze a Mosca o San Pietroburgo. Ma per Tricarico va bene tutto, e chissenefrega se un'azione di tal peso porterebbe quasi certamente a uno scontro globale di proporzioni immani.
Vale la pena riportare le parole del generale alla lettera, così come le ho ascoltate e riascoltate dalla registrazione di "Tagadà" (il link alla puntata intera è sopra la parola 'Tagadà', più in alto), magari immaginandole con un lieve accento tedesco, come quello usato da Oreste Lionello per doppiare il 'Dottor Stranamore'...
"Io naturalmente giudico senza avere la mappatura delle forze e delle condizioni sul terreno - comincia Tricarico -, però oggi io organizzerei una grande operazione di salvataggio di tutte quelle persone con delle forze speciali. Io immagino che sul territorio ucraino già ci siano delle forze speciali di altri paesi, l'armamento da usare è anche abbastanza sotto mano - Ed ecco il colpo di genio, che va ben oltre l''action movie' alla Sylvester Stallone -. Io penso che i russi abbiano lasciato a presidio della blindatura di questa acciaieria delle forze. ecco bisogna eliminarle. Allora, l'armamento ideale sarebbe un'arma non consentita, che sono le bombe a grappolo, perché le bombe a grappolo si chiamano anche a saturazione di area. Si studia quant'è ampia quell'area, si lanciano delle bombe a grappolo in modo che ricoprano tuta l'area, se fossimo sicuri che ci sono solo soldati russi, come mi sembra che sia. Se non fossero naturalmente utilizzabili per motivi etici (cioè, se non spappolassero i corpi solo degli inanimati soldati russi, ndr) le bombe a grappolo ecco, quei droni di cui abbiamo parlato prima sarebbero l'armamento ideale, perché colpiscono anche dei punti e individuano molto bene qual'è l'obiettivo e sono molto precisi, si bonifica l'ara e si apre il tutto e li si fa fuggire". Nessuna replica in studio. Va bene così. Ecco servita a voi la Terza Guerra Mondiale.