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mercoledì 8 gennaio 2025

Fact-checking addio, muore la dittatura di 'quelli che ne sanno'

Foto di Mikael Blomkvist per Pexels
Addio al fact-checking. Lo ha annunciato lo stesso 'boss' del web, Mark Zuckerberg, affermando come la sua azienda Meta abbia chiuso i propri programmi di fact-checking su Facebook e Instagram negli Stati Uniti. Immediato il commento entusiasta di Elon Musk, che ha definito l'iniziativa 'geniale'.
Fact-checking che, invece, resiste, almeno per ora in Europa, 'vecchio continente' in tutti i sensi, l'ultimo ad accodarsi alle nuove ideologie 'woke' nordamericane, e ora, purtroppo, ancora l'ultimo a mantenerle in vita e a staccarsene.
L'auspicabile fine del fact-checking anche in terra europea contribuirebbe all'abbattimento di una delle più potenti armi della censura del pensiero organizzate dai governi e dai loro spalleggiatori economici. I cosiddetti 'fact-checkers', personaggi mai dichiaratisi nella propria identità e sempre auto-definitisi 'indipendenti' (ma verso chi o che cosa?) sono stati utilizzati in massa per smontare le teorie anti-vaccino di chi proponeva valide alternative al contrasto del Covid, oppure, in misura ancora superiore, per corroborare l'idea della difesa a tutti i costi dell'Ucraina nei confronti della Russia, 'dimenticandosi' tutto ciò che dietro l'attacco russo a Kiev stava, a livello di storia e motivazioni.
Covid e Ucraina sono stati i due grandi fallimenti dei 'fact-checkers', quasi sempre accodati al mondo progressista e 'woke', in grado di imporre le proprie presunte verità a coloro che, non sempre forniti della cultura necessaria ma in grado in ogni caso di esprimere una propria opinione eun proprio pensiero, ne venivano frernati dalle 'verità sventolate' di quelli 0' che ne sanno'. Chi poii questi fossero e al soldo di chi lavorassero, questo è sempre stato un mistero saperlo. O forse era fin troppo facile immaginarlo. Quindi ringraziamo Donald Trump e la sua guerra al mondo dei 'moderni', se i moderni quelli che vogliono contrastare la verità. O imporci la loro.

martedì 29 marzo 2022

Rossgram, è pronta la risposta russa a Instagram

La 'home page' di Rossgram in italiano
Ha preso il via in Russia, da questo 28 marzo, il social network Rossgram, la 'risposta' di Mosca a Instagram, non più disponibile da quando la società Meta è stata bandita da Mosca per presunte "attività estremiste". A pronunciare questa sentenza un tribunale di Mosca, presieduto dalla giudice Olga Solopova, che ha accolto la mozione presentata dall'ufficio del procuratore generale, riconoscendo le attività dei social network di proprietà di Meta come estremiste e bandendole definitivamente dallo Stato (fonte: Igersitalia).
In realtà restano ancora alcuni dettagli da sistemare. Nel momento in cui ci si 'iscrive' alla piattaforma, il sito replica che, semplicemente, si verrà informati della partenza ufficiale di Rossgram quando questo sarà pronto.
La notizia del 'via' arriva anche da Kyiv Independent, secondo cui la Russia sta cercando di capire come evitare di disabilitare la funzione di pagamento contactless Apple Pay.
L'edizione russa di Appleinsider ha pubblicato un articolo su come aggirare la chiusura del servizio di pagamento Apple Pay. (fonte: AGI)

giovedì 13 maggio 2021

Il patrimonio agroalimentare italiano tutelato sul web

La tutela delle Indicazioni Geografiche sulla piattaforma e-commerce eBay è stata il tema dell'accordo rinnovato fra il Mipaaf-ICQRF, orIGin Italia, Federdoc ed eBay stessa.
Si tratta di un’alleanza nata nel 2014 per contrastare la contraffazione e proteggere i marchi di origine. Con il nuovo accordo, della durata di due anni, la tutela è estesa anche ai profili di etichettatura dei prodotti per verificarne la regolarità e la rispondenza alle norme comunitarie e nazionali in materia.
"Il rinnovo dell’accordo conferma la bontà del lavoro di collaborazione sin qui svolto ed evidenzia la consapevolezza che occorra fare “sistema” per sostenere, incoraggiare e tutelare l’agricoltura italiana e l’immenso patrimonio agroalimentare del Paese, proteggendo, al contempo, il consumatore”, ha dichiarato il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli. “La tutela della qualità delle produzioni agroalimentari rappresenta per l'Italia uno dei principali obiettivi della politica agroalimentare, considerato che il nostro Paese vanta in Europa il maggior numero di prodotti a marchio registrato europeo DOP e IGP, oggetto di numerosi e sofisticati tentativi di usurpazioni, imitazioni ed evocazioni".
Per quanto riguarda eBay, ha parlato la general manager dell'area italiana, Alice Acciarri: "In eBay, crediamo fortemente nell’importanza di valorizzare i prodotti Made in Italy facilitandone la promozione, l’accessibilità e l’internazionalizzazione. Il rinnovo dell’accordo ci permette di continuare questo importante percorso volto a garantire i più alti standard di sicurezza per le eccellenze italiane all’interno del nostro marketplace".

mercoledì 27 maggio 2020

Fabio Gabrielli, quando Facebook torna a essere utile

Fabio Gabrielli durante una sua diretta Facebook
Uno dei pochissimi aspetti positivi del 'lockdown da coronavirus' è stata la riscoperta del web e delle possibilità che questo garantisce.
Fra queste l'opportunità di incrociare personaggi che, direttamente nel salotto di casa nostra, ci forniscono opinioni qualificate o ci raccontano le proprie preziose esperienze.
E' così che "Sette minuti con Fabio Gabrielli", rubrica quotidiana in diretta Facebook tutti i giorni alle 13.30 con il noto filosofo, professore universitario e autore di vari saggi e articoli scientifici, fornisce uno spaccato molto interessante della nostra società, trattando da un paio di mesi temi esistenziali, psicologici, sociali, politici ed economici, con un taglio filosofico e antropologico.
Gabrielli alterna nella sua rubrica interventi in prima persona a dialoghi con vari ospiti, sulla base del tema scelto.
Interessante, fra le varie, la puntata-confronto con Giacomo Tamborini, giovane componente di comitati scientifici di varie associazioni e collaboratore di diverse testate cartacee e online.
Nel dialogo con Gabrielli, Tamborini ha fornito una prospettiva molto interessante e personale dell'attuale situazione, soffermandosi su alcuni momenti chiave del nostro tempo: timori e aspettative dei giovani, opportunità lavorative aperte da un mondo sempre più tecnologico, nuovi scenari umani tra globalizzazione e protezionismo.
Dalla prossima settimana, i “Sette minuti con Fabio Gabrielli” cambieranno format: tre giorni alla settimana, in orario serale, alle 21.

lunedì 30 marzo 2020

Annalisa Chirico, i perché della sciacquetta che fa impazzire il web

Il 'dark look' di Annalisa Chirico nel collegamento con Rete 4
Per qualcuno, forse per le menti più 'semplici', Annalisa Chirico è una bella donna. Nella vulgata popolare, per i 'figli del social' quotidiano, la categoria in cui viene inserita è direttamente 'bella figa'.
La realtà, fuori dai vari post e confronti in scena sulle bacheche di Facebook, Instagram e selfie vari in pareo e occhiali da sole, la pone nella credenza delle 'sciacquette' ma, si sa, in questo caso è sempre questione di 'de gustibus'.
Se poi la 'sciacquetta' in questione ha avuto il merito di sollazzarsi e sollazzare un politico di discreto livello di 32 anni più anziano come Chicco Testa alla tenera età di 27, e di farsi paparazzare sullo yacht di Luca Cordero di Montezemolo (39 anni più vecchio), qualche merito nascosto questa fanciulla pure ce l'avrà.
Ho trovato spassosa e un po' patetica la sua esibizione al programma "Stasera Italia" su Rete 4, collegata da casa (aggiungo 'forse', perché dietro c'era un particolare tendaggio porpora vellutato in stile sipario teatrale) con abito da sera nero, foulard dello stesso colore e pelliccia, sapientemente appoggiata alla sedia durante i collegamenti in diretta, delicatamente riversa sulle spalle per proteggersi dal freddo nei momenti in cui la 'bella' Annalisa non era collegata.
I suoi sono concetti base, espressi in un italiano pesantemente condizionato da una pronuncia sgraziata e senza particolare esibizione di profondità, simpatiche conversazioni da bar, quelle che ognuno di noi potrebbe vantare in un qualsiasi colloquio per passare il tempo al mattino, solo che se uscite dalla sua bocca suadente si rivestono di quello stesso abito esibito in trasmissione, apparentemente eleganti, nella realtà inconsistenti.
Ognuno può vestirsi a buon diritto come vuole, ma a dispetto di tanti inchini di maschi affamati e ormai sonnolenti di fronte alla propria inevitabile incapacità di giudizio estetico, sarebbe curioso capire il perché di scelte simili, sempre che, nella propria splendida e dignitosissima casa, non ci si stia preparando per una sessione di bondage o shibari.