venerdì 13 agosto 2021

Il Nobel Montagnier, considerato no-vax, arriva in Italia, ma i giornali lo ignorano

La locandina dell'evento cui ha preso parte Luc Montagnier
E' arrivato in Italia Luc Montagnier, nel più totale disinteresse della stampa schierata, ovvero quella stragrande maggioranza di giornalisti 'servi' della monocultura globalista espressa dal governo italiano schiavo dell'Europa schiava a sua volta dei 'poteri forti' e via di questo passo.
Un Montagnier che, guarda caso, rappresenta una delle pochissime voci critiche nei confronti dei vaccini.
Premio Nobel per la medicina scopritore del virus dell'HIV e presidente della fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell'AIDS, il professore di Chabris non è proprio l'ultimo dei pirla. Ma della sua presenza in terra italiana, a Firenze, su invito dell'organizzazione no-profit Atto Primo: Salute Ambiente Cultura non viene riportata traccia sui media.
Quegli stessi media che da tempo si sono preoccupati di screditare qualsiasi sua possibile affermazione potesse le verità inconfutabili provenienti dalla comunità scientifica incaricata di 'normalizzare' la conoscenza legata al Covid-19, escludendo ogni riferimento a un diretto coinvolgimento della Cina, stretta compagna di viaggio di gran parte delle pseudo potenze occidentali. Il 21 aprile 2020 "La Stampa", uno dei principali organi di regime, titolava con sicumera: "Coronavirus, la comunità scientifica demolisce le tesi di Montagnier sul Covid-19 creato in laboratorio" (leggi l'articolo). Su Montagnier, prima ancora dell'esplosione del Coronavirus, si era esercitata anche "La Repubblica" nel 2017, con un titolo ancora più incisivo: "Dal Nobel alle bufale, il declino di Luc Montagnier: scoprì il virus Hiv, ora è no-vax" (leggi l'articolo). Una posizione, quella sull'origine artificiale del Covid, cui poi alla fine ci si è dovuti inchinare, come sostiene la dottoressa Silvana De Mari sul quotidiano "La Verità", del cui articolo riporto uno stralcio nell'immagine qui sotto.
Montagnier, a Firenze, come si legge sull'organo ufficioso di informazione online Imolaoggi.it ha parlato dei rischi dei vaccini anti-covid: “un’operazione di marketing che impedisce di concentrarsi sulle cure migliori”.
Nell'articolo di Valentina Rebecca Soluri si legge anche: "nel corso della conferenza stampa è stato più volte ribadito che le associazioni coinvolte e il Professor Montagnier non intendono assumere una posizione “no vax” ma vogliono piuttosto contestare l’obbligatorietà del trattamento, sulla base della dichiarata mancanza di studi sperimentali che ne possano garantire efficacia e sicurezza e nell’attuale assenza di dati replicabili sugli effetti di breve, medio e lungo periodo, soprattutto sui giovani e sulle generazioni future".
Peccato non esserci stati. Peccato che la maggioranza dei media abbia ignorato la notizia.