In base ai dati della Camera Arbitrale di Milano, le domande di arbitrato internazionale sono aumentate del 47% in un anno e rappresentano il 23% del totale delle domande depositate nel 2023.
In occasione della terza edizione dell'"Italian Arbitration Day" (IAD), organizzata dalla Camera Arbitrale di Milano (CAM) e dall'Associazione Italiana per l’Arbitrato (AIA), è andato in scena a Roma l'evento dal titolo “The Geography of International Arbitration”, con l'obiettivo di definire ed esaminare la natura e le caratteristiche degli attori dell’arbitrato internazionale e indagare il ruolo che tale procedimento possa eventualmente avere nella risoluzione dei conflitti commerciali internazionali.
Stefano Azzali, direttore generale della Camera Arbitrale di Milano, ha sottolineato come arbitrato: "I recenti dati confermano la crescente fiducia dell’arbitrato: in cinque anni in CAM le domande sono aumentate del 35% e in un anno è cresciuto del 47% il numero degli arbitrati internazionali. L’arbitrato - ha ribadito - è uno strumento prettamente utilizzato dalle imprese, perché parla il linguaggio delle imprese: speditezza, costi certi e predeterminati, massima riservatezza fanno di questo procedimento la soluzione ideale per gli operatori economici che devono risolvere al più presto una lite. Ma ciò che vogliamo indagare oggi con questo evento è il ruolo e l’efficacia dell’arbitrato nella risoluzione dei conflitti commerciali internazionali".
"Alla terza edizione, l'Italian Arbitration Day, organizzato congiuntamente da AIA e CAM con il sostegno di molte organizzazioni nazionali e internazionali, - ha dichiarato Maria Beatrice Deli, segretario generale dell’Associazione Italiana per l’Arbitrato (AIA) - è già diventato un appuntamento imperdibile nel calendario dell'arbitrato internazionale, non solo per il pubblico italiano. Il 13 giugno a Roma saranno presenti, tra i relatori, il pubblico e gli sponsor, un gran numero di colleghi e specialisti stranieri, a testimonianza di un crescente interesse per la comunità arbitrale, la prassi e la legislazione italiana. Con l'aiuto della recente riforma, che ha messo mano ad aspetti in passato ritenuti problematici del regime dell'arbitrato, l'obiettivo è ora incrementare la scelta dell'Italia come sede di procedimenti internazionali".