Il sole sorge su Dresda, l'Europa risorge (foto Alexander Henke) |
Dopo che un'intera generazione europea è stata macellata, quella che, per intenderci, proprio nell'ideale di un'Europa bianca si era immolata, indifesa di fronte allo stupro di una presunta uguaglianza globalista, le nuovi generazioni sono cresciute e sono, per una questione di eredità storica e genetica, tornate alle origini e a una consapevolezza etno-geografica: l'Europa agli Europei, quelli veri, non quelli 'tradottati' forzatamente da altri continenti, carne umana senza speranza buttata nel tritacarne industriale a basso costo dei padroni, dei ricchi e grassi magnati occidentali, quelli del 'piano di sopra' con attico e terrazzo, che ora, con un voto deciso e una spallata potente, i giovani europei vogliono spodestare, eliminare.
Il mondo torna a girare dalla parte giusta, per citare Roberto Vannacci, dove i valori della vita, dello sviluppo, dell'etnicità e dello Stato inteso come forza ed espressione di Popolo tornano a diventare perni valoriali di un mondo moderno che rinnega quelli sventolati come unici e indissolubili dall'Occidente filoamericano, propagandato dalla macchina propagandistica, ormai consunta pure quella, di Hollywood.