sabato 7 marzo 2020

La Chiesa uccide con l'onda, lo storico monito di C.T.

C.T. in una foto d'epoca, con il carretto e i cagnolini
In tempi di disastri, virus e complotti, viene (quasi) subito in mente il nome di C.T. (scritto così, correttamente, con i punti dopo le iniziali) è stato uno dei personaggi più tipici di Milano fra gli anni '60 e '70.
Chi non se lo ricorda, a bordo di un carrettino di legno con un nugolo di campanellini e tre cagnolini sul retro? Ma soprattutto con una serie di cartelli e di scritte dipinte di bianco sui marciapiedi, in cui si affermava che "La Chiesa uccide con l'onda".
C.T., al secolo Carlo Torrighelli, classe 1909, originario di Laveno, può così essere definito, come lo definisce Wikipedia, uno dei primi 'writer' ante-litteram.
Secondo la credenza popolare C.T. sarebbe stato un prete, forse per il modo particolare in cui lanciava i propri anatemi, diretti contro la Chiesa e il Vaticano, colpevoli di uccidere "con l'onda". In realtà Torrighelli era un ex partigiano, iscrittosi al partito comunista, durante le cui riunioni, nelle sedi milanesi, aveva cominciato ad assumere un senso di retorica politica, con voce stentorea e impostata, e invettive provocatorie come "Popolo bue".
Una delle sue frasi classiche, dipinte per terra era: "Popolo bue, ti uccidono con l'onda!", esistono impianti a onde che torturano rovinano e uccidono da lontano milioni di morti in Italia e chiesa assassina che uccidi con l'onda". Se questo si riferisse a teorie complottiste o ai ripetitori di Radio Vaticana lo stesso Torrighelli non l'avrebbe mai chiarito. Fra le notizie che girano attorno alla sua persona, si ritiene che desse la colpa alle 'onde' clericali di avergli provocato la silicosi, una malattia polmonare.
Citato in diverse opere d'arte e canzoni, dotato pure di qualche epigono, C.T. è diventato un'icona della protesta 'underground' milanese. Morto nel 1983, probabilmente a causa di un arresto cardiaco, un'altra delle sue frasi storiche è mai come oggi attuale: "Radio e televisione basta versi da gorilla ma cultura".