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mercoledì 24 luglio 2024

Vacanze estive 2024, per un italiano su tre sono a chilometro zero

Uno steward e alcune hostess di ITA allla BIT (foto Bordignon)
Il 32% degli italiani
, in pratica uno su tre, quest'estate sceglierà di andare in vacanza all'interno della propria regione, optando quindi per una vacanza 'a chilometro zero'.
Si tratta della percentuale più alta da dieci anni a questa parte, con la sola eccezione del 2020, quando le restrizioni del Covid spinsero a limitare le destinazioni, soprattutto a lunga percorrenza.
Il dato emerge da una indagine Coldiretti/Ixè, che evidenzia come il 2024 veda un incremento dei vacanzieri ' a chilometro zero' del 28% rispetto allo scorso anno. Un incremento favorito dalla riscoperta dei borghi, un patrimonio di gusto e biodiversità che fa da traino anche al turismo.
Due italiani su tre fra coloro che andranno in vacanza visiteranno comuni con meno di cinquemila abitanti nell'estate 2024.
Infatti campagna e parchi naturali si piazzano quest'anno al secondo posto fra le mete preferite, subito dietro al mare, e davanti a montagna e località d'arte. (fonte: AGI)

sabato 8 maggio 2021

L'ultima follia di Bruxelles: inserire l'acqua nel vino

L'Europa è uno splendido continente da visitare, dotato di una multiculturalità, termine che piace molto di questi tempi, assolutamente unica. Diventa però un concetto molto meno interessante quando si parla di legami, lacci e lacciuoli che costringono sempre più i produttori italiani in un cappio da cui diventa impossibile fuggire (cosa che, saggiamente, i britannici hanno fatto grazie alla Brexit).
Si prenda la recente vicenda, denunciata da Coldiretti, legata alla 'grande idea' di Bruxelles di togliere l’alcol dal vino per aggiungervi acqua, autentica follia dei 'cervelloni' europei, in un contesto già sotto attacco a causa della proposta di introdurre etichette allarmistiche per scoraggiarne il consumo, il tutto previsto nella comunicazione sul "Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei".
In sostanza, sottolinea Coldiretti, si tratta della 'dealcolazione' parziale e totale dei vini. La proposta prevede di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a denominazione di origine.
In questo modo verrebbe permesso ancora di chiamare vino, un prodotto – sottolinea la Coldiretti – in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di un trattamento invasivo che andrebbe a intervenire nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino. Un vero e proprio inganno legalizzato per i consumatori che si ritrovano a pagare l’acqua come il vino.
Un pericolo che si inserisce in un contesto comunitario preoccupante per il settore con la Commissione Ue che potrebbe introdurre allarmi per la salute nelle etichette delle bevande alcoliche come per le sigarette nell’ambito dell’attività di prevenzione del nuovo piano d’azione di cui sopra.
La proposta di aggiungere acqua nel vino è solo l’ultimo degli 'inganni autorizzati' dall’Unione Europea, che già consente l’aggiunta dello zucchero nei paesi del Nord Europa per aumentare la gradazione del vino mentre lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un "trucco di cantina" e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall’uva.
Ma non basta. Sempre l'ineffabile Bruxelles ha dato anche il via libera al vino 'senza uva' ovvero ottenuto dalla fermentazione di frutta, dai lamponi al ribes. Una pratica enologica che altera la natura stessa del vino che, storicamente e tradizionalmente, è solo ed esclusivamente quello interamente ottenuto dall’uva.
La preoccupante novità arriva peraltro in un momento difficile per il settore per il drammatico crollo del consumo di vino Made in Italy all’estero, che ha raggiunto il minimo storico da oltre trent'anni per effetto del calo del 20% nelle esportazioni nel 2021, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.
L’Italia – conclude la Coldiretti – si conferma comunque primo produttore mondiale con 49,1 milioni di ettolitri e anche primo esportatore sia nei vini fermi che spumanti, con un totale di 20,8 milioni di ettolitri davanti alla Spagna con 20,2 e alla Francia con 13,8.

domenica 2 maggio 2021

Puglia, come ti distruggo una regione con il lockdown

Come ti distruggo l'economia di una regione. Il 'caso Puglia' nel weekend del Primo Maggio, trascorso in 'zona arancione', ha visto il crollo 'accompagnato' dai decreti del Governo per un'economia basta principalmente sul turismo e sull'economia delle festività.
Secondo Coldiretti Puglia, chiusi all’interno dei propri comuni, sono stati circa due milioni i pugliesi che hanno dovuto rinunciare alle gita fuori porta e ai pranzi al ristorante o negli agriturismi, con l’unica consolazione dei panini a 'chilometro zero' preparati nei mercati contadini per brevi passeggiate in riva al mare, sul lungomare o in parchi e giardini.
E così, caccia ai cibi semplici e genuini, dai panini al Capocollo di Martina Franca e caciocavallo al classico mozzarella di bufala foggiana e prosciutto di Faeto, fino ai panini vegetariani alle melanzane e pomodori di Manduria o con la crema di cime di rapa, ravanelli e insalata, ma i consumatori hanno anche scelto l’hamburgher e le ‘bombette’ della Murgia Tarantina per le agrigrigliate fai da te.
Restano i numeri, drammatici: con la Puglia in 'arancione' restano ancora chiusi 15mila bar, trattorie, ristoranti, 6500 pizzerie e 900 agriturismi in Puglia che non hanno potuto riaprire neppure all’aperto dal 26 aprile 2021 – insiste Coldiretti Puglia - dopo mesi di lockdown, con effetti pesanti sull’insieme delle attività economiche ed occupazionali.

martedì 6 aprile 2021

Carbonara Day, più pasta e più uova, ma anche piatti tarocchi

Pasta alla carbonara (foto Discover Italy - Alitalia)
Pasta alla Carbonara
figlia dei soldati americani di stanza in Italia nella Seconda Guerra Mondiale o dei carbonari italiani di due secoli orsono? Le teorie sono diverse ma, quello che conta, è che il 6 aprile è la Giornata della Carbonara, il Carbonara Day, tradizionale appuntamento dedicato a una delle ricette più rappresentative della tradizione culinaria nazionale (o, forse, quasi) che quest’anno registra il record delle sfide nelle cucine pugliesi, con l'enorme aumento degli acquisti di pasta (+10%) e uova ( +15%).
E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia. L’invito – sottolinea la Coldiretti regionale – è quello di condividere sui social ai fornelli, in cucina, in salotto o dai balconi la propria esperienza nella preparazione del tipico piatto Made in Italy conosciuto in tutto il mondo.
La carbonara è un primo piatto tipico della cucina laziale a base di uova, guanciale, pecorino romano grattugiato e pepe.
Tra gli errori più comuni commessi in Italia – spiega la Coldiretti – ci sono quelli di usare la pancetta al posto del guanciale e di sostituire il pecorino romano con formaggi anonimi. Un rischio molto diffuso all’estero dove – riferisce la Coldiretti – viene utilizzato spesso il cosiddetto Romano Cheese che, oltre a non rispettare il rigoroso disciplinare di produzione, viene addirittura ottenuto negli Stati Uniti e in Canada dal latte di mucca e non di pecora. Una crescita che ha favorito purtroppo anche la moltiplicazione di inquietanti 'tarocchi' del prestigioso piatto della tradizione popolare italiana a partire dall’abitudine belga di modificarla in molti continenti con l’impiego della panna fino alla Smoky Tomato Carbonara, ovvero la carbonara di pomodoro affumicata pubblicata recentemente dal prestigioso New York Times. La versione inventata dal quotidiano statunitense utilizza, oltre al pomodoro – riferisce la Coldiretti – il 'bacon' al posto del guanciale mentre il Pecorino Romano viene sostituito dal Parmesan, una brutta copia Made in USA del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano. La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di prodotti alimentari taroccati all’estero dove – conclude la Coldiretti – le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di immagine.
La Coldiretti Puglia quest’anno propone la pasta alla carbonara 'patriottica', oltre al pecorino Dop anche la pasta di grano italiano al 100% e il guanciale da maiali allevati nella Penisola come le galline dalle quali si ottengono le uova.