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| L'articolo del quotidiano "Brescia Oggi" |
L'ennesima vergogna italica ostracista nei confronti della
Russia arriva da Brescia, da dove arriva la cancellazione dell'esibizione del grande pianista russo
Denis Matsuev, 'colpevole' di sostenere le ragioni del regime di
Vladimir Putin nella guerra di invasione dell'Ucraina, sostenuta da un altro regime, quello di
Volodymyr Zelensky.
Non è la prima volta che l'Italia si arroga il diritto di condannare presunti 'crimini di pensiero'. "Lui sta con chi uccide", dice il sindaco di Brescia,
Emilio Del Bono,
dimentico che anche l'Italia sta con chi uccide, fornendo armi alle bande ucraine che da anni si sono rese protagoniste di crimini nei confronti della parte russofona della
popolazione ucraina. E non è un caso che due illustri artisti ucraini, il ballerino
Serghei Polunin e la pianista
Valentina Lisitsa, si siano più volte espressi a favore
dell'invasione russa, gettando nel grave imbarazzo il mondo politico-culturale occidentale, che contro di loro si è ovviamente gettato a capofitto, escludendoli da
qualsiasi manifestazione li vedesse protagonisti.
In ogni caso, nulla di nuovo: per l'Italia non è che l'ennesima dimostrazione di una politica ormai completamente asservita agli interessi di quell'Europa che ha deciso di
essere schiava e pupazzo degli Stati Uniti e della
NATO, senza dimenticare il continuo invio di armi, pateticamente definito 'a scopo difensivo', quando è ovvio che quei
proiettili contribuiscano in maniera determinante a uccidere quegli stessi russi che forse abbiamo incrociato in tanti dei nostri viaggi a Mosca, San Pietroburgo e tante
altre città e luoghi che hanno fatto o fanno parte indelebile della nostra vita personale, sociale e culturale.
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