L'articolo del quotidiano "Brescia Oggi" |
Non è la prima volta che l'Italia si arroga il diritto di condannare presunti 'crimini di pensiero'. "Lui sta con chi uccide", dice il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, dimentico che anche l'Italia sta con chi uccide, fornendo armi alle bande ucraine che da anni si sono rese protagoniste di crimini nei confronti della parte russofona della popolazione ucraina. E non è un caso che due illustri artisti ucraini, il ballerino Serghei Polunin e la pianista Valentina Lisitsa, si siano più volte espressi a favore dell'invasione russa, gettando nel grave imbarazzo il mondo politico-culturale occidentale, che contro di loro si è ovviamente gettato a capofitto, escludendoli da qualsiasi manifestazione li vedesse protagonisti.
In ogni caso, nulla di nuovo: per l'Italia non è che l'ennesima dimostrazione di una politica ormai completamente asservita agli interessi di quell'Europa che ha deciso di essere schiava e pupazzo degli Stati Uniti e della NATO, senza dimenticare il continuo invio di armi, pateticamente definito 'a scopo difensivo', quando è ovvio che quei proiettili contribuiscano in maniera determinante a uccidere quegli stessi russi che forse abbiamo incrociato in tanti dei nostri viaggi a Mosca, San Pietroburgo e tante altre città e luoghi che hanno fatto o fanno parte indelebile della nostra vita personale, sociale e culturale.
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