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domenica 7 maggio 2023

Valentina Lisitsa, concerto a Milano grazie a Byoblu

La grafica del concerto realizzata da Byoblu
Valentina Lisitsa
è riuscita finalmente a suonare in Italia, per la precisione a Milano. Il merito di quella che è una vera e propria impresa culturale, va dato alla televisione privata Byoblu che, ancora una volta, è riuscita a sfidare con successo il 'pensiero dominante' che aveva portato il teatro La Fenice di Venezia ad annullare poco tempo fa il concerto della famosa pianista ucraina per motivi di carattere politico, ovvero l'atteggiamento della Lisitsa nei confronti della Russia, favorevole al governo di Vladimir Putin tanto da portarla a suonare un concerto a Mariupol per i soldati di Mosca.
Chiamata anche la “Regina di Rachmaninov”, Valentina ha eseguito i 24 Preludi di Rachmaninov senza pause, per poter rimanere meglio concentrata lungo tutto il concerto, un'autentica esibizione di virtuosismo musicale, registrato e ripreso integralmente da Byoblu, per concessione gratuita ed esclusiva dell'artista, e trasmesso una settimana dopo l'evento, tenuto segreto nel luogo per evitare il sorgere di problemi legati alla presenza dell'artista.
Non si può non applaudire Byoblu, una realtà che si staglia dalla triste e monotona assuefazione dei canali televisivi che trasmettono in continuazione il pensiero monocorde di un Occidente ormai legato e supino al volere del grande capitale americano globalista.
LEGGI QUI L'INTERVISTA CONCESSA DA VALENTINA LISITSA A BYOBLU


mercoledì 5 aprile 2023

Ucraina, resistenza allo stremo, anche l'America ha capito: è finita

Roberto Mazzoni durante l'intervista
Roberto Mazzoni, giornalista definito 'indipendente' e specializzato in tecnologia informatica, ha parlato della posizione americana a livello internazionale e rispetto alla guerra in Ucraina, intervistato dalla televisione libera Byoblu: "Gli Stati Uniti stanno perdendo terreno a vista d'occhio e, anche all'interno del 'Deep State,' ci sono molte fazioni che si stanno contrapponendo, e così anche all'interno del Pentagono. In molti si rendono conto che le forze armate americane sono molto più deboli (rispetto al passato, ndr), con le forze armate di terra in diminuzione e una flotta obsoleta. L'unica forza predominante è l'aviazione, però in grave difficoltà nella guerra in Ucraina, visto che oggi i sistemi antiaerei russi sono al top, e quindi diventa difficile confrontarsi in uno scontro potenziale con cinesi e russi, in quanto gli americani non sono pronti a farlo. Le persone più sveglie anche all'interno del Pentagono si rendono conto che così non si può andare avanti".
Quindi Mazzoni, collegato dagli Stati Uniti, si addentra nell'ambito di quello che potrebbe riservare l'immediato futuro del conflitto ucraino, visto dall'America. "Dal Pentagono emerge il fatto che l'Ucraina è in svantaggio. Finalmente ammettono che è finita, mentre per un anno si è parlato di marcia trionfale. Sicuramente bisogna riconoscere che (gli ucraini, ndr) hanno combattuto con enorme coraggio ed efficienza, guadagnando anche territori importanti, come durante l'avanzata di Kharkiv. La NATO però comincia a rendersi conto che non può competere perché non ha la capacità produttiva".
Ancora Mazzoni spiega il perché: "I russi hanno mantenuto la produzione di munizioni costante e con fabbriche a riposo, ma pronte a essere riattivate all'occorrenza. Invece negli Stati Uniti si lavora solo a profitto e la produzione di proiettili non è profittevole e, in una guerra come quella ucraina, dove l'importanza fondamentale è quella dell'artiglieria dove i russi hanno un vantaggio di sette a uno anche come vittime (un russo ucciso per sette ucraini), nonostante la propaganda occidentale, non hanno alcuna carenza di munizioni proprio perché hanno una struttura industriale predisposta a questo fine. Sul fronte americano ci viene detto che per poter ripristinare quanto usato dagli ucraini finora ci vorranno due anni e mezzo. Ormai quello che gli ucraini hanno 'hanno'. Una volta consumata la scarica di riserve nella prossima controffensiva è finita, non avranno più munizioni. Già adesso scarseggiano alcuni componenti fondamentali sui fronti principali. I combattimenti resistono solo in alcune zone dove sono concentrate le truppe ucraine. I russi negli ultimi mesi attraverso una serie di bombardamenti e missili teleguidati hanno distrutto le batterie antiaeree ucraine, e oggi i russi sono in grado di fare entrare in azione i bombardieri pesanti che stanno facendo la differenza".
Mazzoni conclude: "Siamo alla fine della corsa e gli ucraini hanno forse quattro, cinque mesi di potenziale di sopravvivenza, e lo stesso Zelensky dice che forse è il caso di scendere a patti perché si rende conto che se, questa controffensiva venisse respinta dai russi, l'Ucraina si troverebbe in condizioni molto peggiori di quelle di oggi. Dovrebbe così arrendersi, salvo dovessero entrare in campo polacchi, rumeni o gli stessi americani".

giovedì 26 gennaio 2023

Zelensky a Sanremo anima la fronda del ControFestival

Carlo Freccero
La presenza del leader ucraino Volodymyr Zelensky al Festival di Sanremo, la banalizzazione del dolore della guerra, il mischiare un problema così imponente alle canzonette, sta lentamente aprendo gli occhi a quel resto dell'opinione pubblica italiana che ancora non si era completamente resa conto di come il problema della Guerra in Ucraina sia stato sfruttato oltre ogni limite da quel 'potere' italiano e internazionale che governa le nostre menti e le nostre azioni sotto la parvenza di quello che viene definito 'regime democratico'.
Nasce anche da questa vicenda la conferma dell'organizzazione, anche per il 2023, del ControFestival di Sanremo, inizialmente nato per opporsi ai grandi potentati delle etichette 'mainstream' musicali, e ora lentamente trasformatosi in un movimento di opinione contro le politiche filo NATO.
Non è un caso che il ControFestival sarà organizzato da Carlo Freccero e vedrà la partecipazione di Alessandro Di Battista, personaggi 'dissonanti' rispetto al mondo della cultura e della politica nazionali.
In piazza, tra una canzone e l’altra, si protesterà contro il video-collegamento di Zelensky al festival vero. Titolo: «No alla propaganda di morte in tv», con accuse assortite alla NATO e la possibilità, sul sito della televisione ByoBlu, di partecipare a una raccolta firme contro la presenza di Zelensky al festival 'canzonettaro'.
Mentre del ControFestival si sa ancora molto poco, se non che si svolgerà quasi certamente a Sanremo nello stesso periodo di quello ufficiale, dagli ambienti Cinque Stelle era partito un altro attacco verso il leader ucraino,tramite il blog di Beppe Grillo: "Dalle bombe alle canzoni. Anche il dolore fa spettacolo", un post di Torquato Cardilli, in cui si aggiunge: "Dimentico dei sacrifici del popolo ucraino da consumato attore di cabaret, Zelensky ha da ultimo partecipato in video alla serata di gala di Los Angeles per il Grammy Awards 2022, al convegno di Davos a cui ha inviato la sua first lady per perorare aiuto dalla crema finanziaria e speculatrice mondiale ed ha chiesto di apparire sul palcoscenico dell'Ariston, durante il festival di Sanremo, grazie alla mediazione con Amadeus condotta da Vespa che lo ha intervistato. Puro spettacolo! Forse - aggiunge Cardilli - bisognerebbe consigliargli di cominciare un rosario di scongiuri vista la fine che hanno fatto Capi di Stato che hanno concesso altrettante analoghe interviste in passato (Saddam Hussein, Gheddafi)".