Visualizzazione post con etichetta Vilnius. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Vilnius. Mostra tutti i post

sabato 11 febbraio 2023

Le cheerleader di Vilnius la risposta più bella al MeToo

Dal profilo Facebook del Rytas Dance Team
In un mondo di "MeToo", lettere a se stessa, esaltazione del 'brand' fluido-antimaschilista, nel bel mezzo della colpevolizzazione di 'questa' metà del cielo, fa quasi venire le lacrime agli sapere che, nel mondo, esistono ancora le 'cheerleader', quelle cinguettanti e sculettanti madonnine di età varia, ma comunque giovanissime, dietro cui noi maschietti 'agée' sbaviamo immaginandocele sdraiate sulle nostre ginocchia, magari vestite da studentesse con tanto di gonnellina scozzese e 'cartella bella' (per citare un'antica nenia delle fiabe su disco, ed evitando poi di proseguire nella scrittura per non incorrere in ire di carattere legale.
Tant'è, il campionato europeo FIBA di basket femminile (o qualcosa del genere), di scena a Vilnius (già di suo una città baciata dalla divinità per quanto riguarda l'avvenenza femminea), in particolare durante la sfida fra la Lituania padrona di casa e la Francia, ha proposto sul parquet le 'cheerleader' locali che, dopo una breve ricerca, dovrebbero corrispondere al gruppo delle Rytas Dance Team (anche se non potrei giurarci, le lingue baltiche non sono il mio forte).
Già i colori delle loro divise sono favolosi ai miei occhi (il rosso e il nero), per non parlare della bellezza che tutte emanano dai loro volti e corpi giovani e sensuali, dai glutei, le labbra vermiglie, le gambe avviluppate nelle parigine, le caviglie affusolate, gli occhi sorridenti e i glutei sapientemente semiscoperti.
L'ammirazione diventa ode quando le fanciulle, oltre che belle, dimostrano di essere anche molto brave, più brave assai della media, seguendo perfettamente il ritmo di musiche indiavolate, creando e scigliendo figure degne di un corpo di ballo.
La Lituania perde, ma non importa: il 'team' delle ragazze vince e stravince senza problemi. Karina, Austéia, Modesta, Gabija, Kristina, Vaiva, Deimanté, Korinta, nomi degno da soli di un viaggio lungo le rotte baltiche alla scoperta della rigogliosa fauna locale, mi hanno regalato un ottimo motivo per seguire quello sport che, parole di Maurizio Mosca, valeva la pena osservare solamente negli ultimi cinque minuti di gioco per vedere come andasse a finire.











giovedì 25 novembre 2021

Lituania, il piccolo stato conservatore che fa arrabbiare la Cina

Gabrielius Landsbergis con Svetlana Thykanovskaya (foto da Twitter)
Davide contro Golia, una volta di più. La piccola Lituania si schiera a fianco dell'altrettanto piccola Taiwan, di cui osa sostenere le ragioni contro la potente Cina, nei confronti della quale i 'nuovi' potenti Stati Uniti di Joe Biden, mai così deboli, hanno deciso di inchinarsi su quasi tutta la linea.
Il Paese baltico, infatti, dal 1990 nuovamente indipendente, ha di recente consentito alla Repubblica Democratica cinese (così si chiama ufficialmente, con magno disdoro di quella... Popolare) di aprire un ufficio di rappresentanza a proprio nome. Non solo, sempre il governo di Vilnius ha deciso di accogliere sul proprio territorio Svetlana Thykanovskaya, leader dell'opposizione bielorussa che aveva sfidato il dittatore Alexander Lukashenko alle contestate elezioni presidenziali dello scorso anno.
Giusto per fare incazzare, oltre ai cinesi, pure i russi, che di Lukashenko sono simpatici 'amici'.
Ed è lo stesso ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, a dichiarare come la Lituania stia mostrando al mondo un modo reale per resistere alla crescente pressione della Cina, diversificando le catene di approvvigionamento e lavorando a fianco delle altre democrazie.
Durante una visita a Washington, Landsbergis ha affermato di avere parlato con alti funzionari statunitensi degli sforzi della Lituania per ridurre la dipendenza dalla Cina per le forniture e ha chiesto sforzi a lungo termine per aiutare le altre nazioni ad affrontare simili pressioni.
"Penso che la più grande lezione della Lituania sia che la coercizione economica non significhi necessariamente che un Paese debba allontanarsi da decisioni di politica estera indipendenti", ha detto Landsbergis alla France Presse, "probabilmente sarai minacciato, verrai sgridato nei titoli dei media cinesi, ma ciò nonostante, puoi resistere". Mentre le nazioni autoritarie parlano del fallimento della democrazia, "devo dire che l'unica debolezza delle democrazie è non essere in grado di aiutarsi a vicenda", ha aggiunto il ministro lituano.
La Lituania, retta da un governo conservatore, come la maggioranza delle nazioni, riconosce solo la Cina e non Taiwan, una democrazia autogovernata che Pechino considera una provincia in attesa di riunificazione. Vilnius ha permesso però a Taiwan di aprire un ufficio nella capitale a proprio nome (oltre ad aver bandito Huawei dalla sua rete 5G), portando la Cina a declassare i legami sia diplomatici che commerciali con lo Stato baltico.
Una rappresaglia che rafforza la percezione che lo strumento principale della Cina "non è la diplomazia" ma "la posizione di potere e coercizione nei confronti delle nazioni", ha osservato Landsbergis. "I Paesi sentono che c'è questa spada invisibile di Damocle appesa sopra le loro teste" se contrariano la Cina, ha concluso il ministro. (fonte: AGI)
Leggi l'articolo de "Linkiesta": "La lezione della Lituania al resto del mondo su come si trattano i regimi"