Il ministro Péter Szijjártó (foto Hungary Today) |
Szijjártó ha sottolineato che la Lituania deve proteggere quelle che sono le frontiere esterne dell'Unione Europea. "La Lituania sta affrontando la stessa grave sfida che l'Ungheria ha affrontato nel 2015, quando centinaia di migliaia di migranti illegali hanno violato il nostro confine meridionale e con esso la nostra sovranità".
Sempre il ministro magiaro ha anche aggiunto come la grande presenza di clandestini comporti anche il rischio di una più importante diffusione del coronavirus.
Riferendosi alla carovana di migranti in viaggio dalla Bielorussia verso la Lituania, il ministro Szijjártó ha affermato che circa 1.400 migranti sono entrati illegalmente in Lituania finora quest'anno, rispetto agli appena 70 nella prima metà del 2020.
Szijjártó ha fatto anche riferimento alla recinzione costruita al confine per contenere i clandestini che, ovviamente, tante critiche ha suscitato in Europa: "Lunghi confini come quello a sud dell'Ungheria e quello lituano-bielorusso non possono essere protetti solo dalle risorse umane", ha affermato. "Sono necessarie barriere fisiche e una recinzione è la soluzione migliore".
Una scelta non facile, ma pragmatica, anche perché, ha proseguito il ministro, se l'Ungheria non avesse eretto la sua recinzione nel 2015, l'Europa avrebbe visto un afflusso di centinaia di migliaia o addirittura di milioni di immigrati illegali in più. "Costruire la recinzione è stata la decisione giusta perché così siamo stati in grado di conservare il nostro Paese così com'è", ha concluso Szijjártó.
(fonte About Hungary)