mercoledì 15 aprile 2020

Cina senza vergogna: "Saremo i guardiani dell'ordine mondiale"

L'intervista pubblicata da "La Repubblica"
Più che un auspicio una minaccia: sono le parole dell'ambasciatore cinese a Roma, Li Junhua in una intervista rilasciata a "La Repubblica", capofila dei giornali 'sdraiati' di fronte alle 'veline' governative, tutte coordinate verso il classico atteggiamento del 'buonismo globalizzante'. Il fato che il Coronavirus sia arrivato dalla Cina e sia stato diffuso originalmente dai cinesi (peraltro ancora da dimostrare che il virus sia nato in maniera casuale) non è nemmeno preso in considerazione: "La Cina è pronta a fare da guardiana all'ordine mondiale e da riparatrice dell'economia globale", l'espressione dell'ambasciatore. Figurarsi.
Di più, il cinese fa la parte della vittima, incensando l'atteggiamento della dittatura che rappresenta, e sottolineando come la Cina abbuia avuto un atteggiamento "aperto, trasparente e responsabile, riconosciuto dalla comunità internazionale e dall'Oms" nel diffondere le informazioni sulla nascente crisi, e sostenendo che l'accusa di avere 'nascosto l'epidemia' celi "secondi fini e malizia".
"Vorrei sottolineare - ha aggiunto - che il primo Paese ad aver fatto rapporto all'Oms in merito all'epidemia è stata la Cina, ma non ci sono ancora certezze sull'origine del virus... L'Oms si oppone alle teorie sul legame tra il virus e Paesi e regioni specifici. Purtroppo gruppi politici di alcuni Paesi fruttano il Covid-19 per diffamarci".
Infine, in chiusura, la cupa minaccia, travestita da 'mano tesa': "Tutti stanno discutendo su come si possa migliorare la globalizzazione: la Cina è disponibile a impegnarsi in questa sfida insieme agli altri Paesi ed è pronta a fare da guardiana dell'ordine mondiale, da riparatrice dell'economia globale e da contributrice allo sviluppo e alla prosperità del mondo intero". No grazie.