venerdì 12 giugno 2009

L'ultima umiliazione di Sheva

Poche parole per chiudere una carriera, un rapporto, un legame che, a parte un anno, appariva indissolubile. "Il Milan non sta affatto smobilitando. Fino ad oggi, a parte altri che hanno giocato meno, sono partiti giocatori come Emerson e come Senderos, Shevchenko e Mattioni che non sono stati riscattati". Parole di Adriano Galliani. Ergo, Andryi Shevchenko non è più un giocatore del Milan. Finisce così, come nella lettura breve di una lista della spesa, il ritorno di una delle più grandi bandiere della storia del Milan.

Eppure l'ucraino il suo dovere, nelle rarissime occasioni in cui Carlo Ancelotti l'ha chiamato in causa, lo ha sempre fatto. Non solo con i 2 gol segnati in Coppa Italia e Coppa Uefa, ma anche muovendosi e aprendo spazi per i compagni, mostrando un senso della posizione e una tenuta atletica ancora invidiabili, ma non sufficienti a levargli quell'ostracismo sollevato dal tecnico, che evidentemente deve aver mal digerito il 'regalo' fattogli durante l'estate da Silvio Berlusconi, che invece Sheva l'ha sempre avuto nel cuore, ma che non ha potuto 'proteggere' durante la stagione per fin troppo evidenti motivi...
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