lunedì 15 giugno 2009

Le donne iraniane chiave per abbattere il regime

C'è molta ignoranza accanto a ciò che succede in Iran, e non potrebbe essere altrimenti. Le violenze di questi giorni, successive alle elezioni, 'alzano il velo' (scusate il gioco di parole) su molti dei pregiudizi e sulle 'non conoscenze' che disponiamo su questa terra, la meravigliosa Persia, molto più vicina all'Europa di quanto non si pensi, anche razzialmente parlando. Me ne sono reso conto guardando le foto delle donne iraniane che andavano al voto. Volti curati, dolci, affusolati. Li avrei potuti trovare in un seggio italiano o francese, e non me ne sarei meravigliato.

Mahmoud Ahmadinejad o Mirhossein Mousavi? Problemi loro, direi, anche se non può certamente non darmi fastidio la violenza perpetrata ai danni di queste persone, che in fin dei conti vogliono solo la possibilità di pensare liberamente senza venire accusate di commettere 'psicoreati'. Nel frattempo ho pensato sia 'carino' mostrare qualche 'bellezza iraniana', per fare capire come queste meraviglie siano molto più 'umane' di quanto i loro abiti stagnanti della loro religiosità immorale vogliano nascondere.

"Dov'è il 63% che ha votato Ahmadinejead?", hanno scandito i manifestanti pro-Mousavi, riferendosi al risultato delle elezioni. Io piuttosto vorrei vedere rivedere riaffermato il diritto di esibire sé stessi e la propria cultura, che dall'inizio della rivoluzione islamica è stato continuamente umiliato.

Piccole grandi cose ignote a noi italiani, che accettiamo impunemente di costruire moschee a Milano e Torino, abbattiamo crocifissi e togliamo i simboli della nostra fede dalle nostre case, per non 'offendere' quelli che altrove stuprano e ammazzano nel nome di Allah
. Con la 'chicca' finale dell'arrivo in Europa della Turchia, cosa che farebbe rivoltare nella tomba i combattenti veneziani che distrussero la flotta della Mezzaluna a Lepanto nel 1571. La peggiore delle iatture è quando la storia non riesce più a insegnare nulla...