lunedì 8 giugno 2009

Berlusconi resiste al gioco al massacro, Lega avantreno dell'Italia che reagisce, l'IDV balla sul cadavere comunista, è Radicale l'unica opposizione

Poteva andare meglio, ma mi accontento. Soprattutto perché potrò vedere masticare amaro la Sinistra italiana, l’autentica vera sconfitta di queste Elezioni Europee, ancora una volta battuta, piegata sulle ginocchia di percentuali che la allontanano da qualsiasi ambizione di potere, colpevole di avere come al solito creduto nella demagogia delle bandiere rosse, nella demonizzazione dell’avversario, nei vergognosi attacchi che vanno oltre l’accettabile al Premier, alla sua Famiglia, ai suoi Figli. Comunisti erano, comunisti sono e comunisti saranno, la violenza fisica e verbale fa parte del loro sangue, come quello dei rivoluzionari bolscevichi che massacrarono la famiglia Romanov o dei comunardi parigini che trasformarono il 1789 in un anno di sangue a base di ghigliottine e teste cadenti. La bandiera rossa per fortuna è in declino, e nella civile Europa del Nord molto più che in quella più latina e ‘descamisada’, con la presa di coscienza di una Nuova Destra che finalmente comincia a raccogliere i consensi di una politica veramente vicina alla gente.

Mentre il Socialismo muore del suo stesso cancro, mentre Franceschini e le ombre ch’egli rappresenta dovranno amaramente pentirsi di una campagna basata sul fondoschiena di Noemi (una ragazzina di 18 anni offesa da un branco di energumeni anche mentre andava a votare al seggio) e le accuse di pedofilia scaricate addosso al Berlusca.
Un Berlusca che comunque esce confermato: perdere uno o due punti rispetto alle precedenti Politiche (ma qui con un maggiore assenteismo, che certamente colpisce di più l’area di Governo) dopo essere stato al centro di uno dei più clamorosi linciaggi politici, umani e sociali dell’Italia del dopoguerra, è una GRANDE VITTORIA.
Un linciaggio promosso ad arte dentro le mura domestiche (curiosa la sortita sotto elezioni da parte della ‘vergine’ Veronica Lario), cavalcato dai media italiani e stranieri indottrinati ad arte e sostenuto da presunti movimenti di massa che altro non sono se non gruppi sparuti di black-block e picchiatori in stile ‘figiciotto anni ‘70’. Ma queste sono cose che non ci sorprendono e che già sappiamo.

Ci piace la crescita della Lega Nord, una risposta a chi voleva islamizzarci e riempirci di turchi a casa nostra, magari obbligandoci a togliere il crocefisso in favore della mezzaluna. A me frega poco che l’Italia sia cristiana o meno, di certo spero di non vederla mai in ginocchio verso la Mecca… anche se, per citare ancora una volta il Premier, Milano, ovvero la metropoli più importate del Sud Europa, è ormai una città africana, e la vittoria della Lega sarà fondamentale nel ‘ripulirla’ da questa eccessiva presenza di perigliosa immigrazione.

Ovviamente colpisce (e fa un po’ sorridere) il dato dell’Italia dei Valori. Paradossale, anzi comico, che la battaglia contro il Centrodestra che sarebbe dovuta essere della Sinistra, venga portata avanti da un personaggio che proprio dall’ultraconservatorismo arriva. Ma per la pagnotta si fa questo e altro. Il ‘suonatore di Brema’ anzi, di Montenero di Bisaccia, illetterato nel cervello e nel cuore, professionista dell’insulto e della distruzione dell’avversario, è riuscito a graffiare consensi dal cadavere dei comunisti.
Ultima nota di cronaca, un applauso ai coraggiosi Radicali: la Lista Pannella-Bonino sfiora un clamoroso 3% e promette di candidarsi come una ‘vera opposizione’, l’unica riconoscibile, con la quale intavolare tante costruttive battaglie politiche. Il resto, per usare la celebre parola di Pierre Cambronne, è ‘merd’!