A volte basta poco per fare felice un uomo. Chiamale, se vuoi, emozioni... Metti un pomeriggio di pioggia a Milano, zona Sempione, via Procaccini angolo via Londonio, non sei lì per caso, anche se il “Four Four Two” sembra fatto apposta per dirti ‘entra, siediti e provami’. C’è dell’altro. E’ una di quelle cose che… non hanno prezzo.
Milano questo mercoledì ha celebrato sé stessa, ovvero una piccola parte di sé, ma una di quelle storie di vita che restano, ti si appiccicano addosso e non ti si levano più. Ed ecco che, grazie a Stefano Olivari e Giorgio Specchia vede la luce e viene presentato in questo pub che trasuda passione per lo sport da tutti i pori uno di quei libri che a loro volta grondano amore e passione: “L’Altra Milano – Dall’oratorio a Jura, la generazione della pallacanestro”, è più di un libro, è un’opera. 370 pagine che affascineranno chi ha vissuto l’epopea della ‘cosiddetta’ seconda squadra di Milano, ovvero la Pallacanestro Milano.
Vale la pena citare l’introduzione dei due autori per spiegare cosa sia questo libro, un vero ‘must’ per tutti gli appassionati (non solamente tifosi di questa curiosa e storica squadra): “…Una favola dove i protagonisti eravamo anche noi… senza rispettare la logica del più forte o del più famoso. Con queste premesse non si poteva che tifare per la Pallacanestro Milano nelle sue varie incarnazioni: All’Onestà, Mobilquattro, Xerox, Isolabella: dal 1964 al 1980 sedici anni nel massimo campionato italiano sempre all’insegna dell’entusiasmo e della precarietà, fino all’inevitabile fallimento con biglietto di sola andata per le serie minori… dall’oratorio alla zona scudetto in pochi anni, quando il diritto sportivo aveva un senso e l’identità non era commerciabile...”.
(foto di Massimiliano Bordignon)