mercoledì 21 giugno 2017

Milano Fashion Week: Poan, le inutili trasparenze

Georg Weissacher in passerella (foto Bordignon)
E' sempre interessante girare per ambienti modaioli e via cantante, non fosse altro che per la qualità 'estetica' delle fanciulle (ma non solo) presenti. Ed è che così che, invitato attraverso gli organizzatori del White, ho fatto una sbirciatina alle sfilate svoltesi durante l'ultimo giorno della Milano Fashion Week versione uomo alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini.
In passerella non solo uomini griffati Malibu 1992, Wood Wood e Poan, acronimo di People Of All Nations, marchi scesi in passerella con il supporto di Camera Nazionale della Moda Italiana (Poan è supportato da White).
Rubo dall'agenzia ANSA la descrizione della sfilata di Poan: "marchio del designer austriaco Georg Weissacher, si ispira al libro "The Phenomenon of Man", del filosofo Pierre Teilhard de Chardin. In collezione ci sono riferimenti allo scrittore ma anche alla figura di The Young Pope, serie della HBO diretta da Paolo Sorrentino. Ecco
silhouettte ricche di elementi clericali (con anche cappelli e cinture)". Personalmente l'ho trovata inspiegabile, adatta a pochissimi, intrisa di inutili trasparenze, anche maschili, assai poco eleganti e forzatamente fantasiose. Ma si sa, io sono legato al passato, e trovo che l'uomo più elegante sia sempre quello in giacca e cravatta. Possibilmente senza tatuaggi. (foto Bordignon).