martedì 25 luglio 2017

Razza, Giuliani e gli abbracci: la Sinistra e i concetti che fanno paura

La Prestipino con la Boschi e Speranza, il 'nuovo vecchio' PD 
Chi è abituato a combattere per il nulla, per un nulla si mette a combattere. E' il caso della Sinistra, tutta, corta, media ed estrema, che una volta di più, fa capire come siano ormai finiti oltre il limite quel misto di ideali, idee e obiettivi concreti che, forse, mezzo secolo fa, poteva ancora sbandierare a buon diritto. Ormai gli ultimi vagiti di esistenza di chi ancora sventola bandiere rosse (o arancioni) sono sepolti da slogan, demagogia, tentativi di ristabilire una coscienza di classi ormai scomparse da decenni, seppellite da quello stesso nemico che i Comunisti volevano combattere, quel grande Capitale di cui la stessa Sinistra è stata la prima collaborazionista, tutto pur di uccidere la piccola industria, il commercio, il lavoro autonomo, la vera spina dorsale di questo Paese che chiamiamo Italia.
L'ultima grande scoperta della Sinistra, mai tanto benedetta, sono stati i 'rifugiati'. Chiamati con il passare del tempo 'migranti, 'vittime', 'fuggitivi', perfino 'fratelli' dai più millenaristi, che ora vorrebbero trasformare questa gente, che io altro non posso definire se non 'invasori', in 'italiani'. I rifugiati costituiscono l'ultima grande speranza della Sinistra. Del creare una nuova ideologia di eguaglianza, ma soprattutto di raccogliere voti. Voti che, è bene saperlo, si dissolveranno non appena i cosiddetti rifugiati capiranno che dovranno poi accogliere altri migranti che verranno dopo di loro. Tutto senza regole, ovviamente. Perché l'ordine è brutto, cattivo, e perfino un po' fascista. E allora proseguirà la lotta fra poveri. Prima fra italiani e africani, poi tra africani di prima e seconda 'invasione'.
A seconda del grado di caos auspicato, la Sinistra si è poi spezzettata in gruppi e gruppuscoli, ognuno degnissimo e rappresentato da un Personaggio Pensante. Nel caso di Campo Progressista si tratta di Giuliano Pisapia che, oltre a essere stato sindaco di Milano, 'vanta' l'aver rappresentato, come legale, la famiglia del 'galantuomo' Carlo Giuliani (colui che stava per assassinare un poliziotto con un estintore e poi venne ucciso, per legittima difesa, dal poliziotto stesso). In un mirabile 'fondo' uscito lunedì 24 luglio su "Il Giornale" e intitolato "Ai comunisti non piacciono gli abbracci", Alessandro Sallusti ironizza sull'affettuoso slancio che Pisapia ha riservato a Maria Elena Boschi, la 'cattiva' di una Sinistra un po' meno Sinistra. Un abbraccio fortemente criticato dai compari dell'ex sindaco arancione: "E su questo - scrive Sallusti - è in corso 'un ampio e approfondito dibattito' in stile soviet con tanto di richieste al povero fedifrago di chiarimenti e scuse ufficiali".
La scena è però presto virata su un altro piddino reo di uno psicoreato ancora più grave: avere espresso il proprio pensiero di padre proprio su quel Giuliani di cui sopra. Il problema è che, al giorno d'oggi, gli psicoreati diventano meno 'psico' se li si rende di pubblico dominio su Facebook. E così Diego Urbisaglia, consigliere PD di Ancona, l'ha certamente sparata grossa: "Oggi nel 2017 che sono padre, se ci fosse mio figlio dentro quella 'campagnola' gli griderei di sparare e di prendere bene la mira. Sì, sono cattivo e senza cuore, ma lì c'era in ballo o la vita di uno o la vita dell'altro. Estintore contro pistola. Non mi mancherai Carlo Giuliani". Non credo sia questione di cattiveria, perché chiunque di noi fosse stato dentro la camionetta avrebbe tentato di difendersi da un criminale (presunto?) che avesse cercato di ucciderlo. Va detta una verità: la 'colpa' di Urbisaglia non è stata tanto la frase, certamente cruda, quanto quella di avere toccato uno dei 'santini' della Sinistra estrema ed extraparlamentare, quella del G8 e di Genova, da cui uno come Giuliani è riuscito a uscirne martire.
Non basta. Nel giro di tre giorni la Sinistra è scivolata sulla terza buccia di banana: 'merito' di Patrizia Prestipino e di una sua improvvida frase: "Se uno vuole continuare la nostra razza, se vogliamo dirla così, è chiaro che in Italia bisogna iniziare a dare un sostegno concreto alle mamme e alle famiglie. Altrimenti si rischia l'estinzione tra un po' in Italia". Apriti cielo. Dimissioni richieste a gran voce da tutto il web sinistrorso, reazioni schifate e indignate da parte del mondo del "siamo tutti fratelli". Tutto per una parola, 'razza', che è stata sempre usata, nel corso della storia, per identificare diverse popolazioni. Wikipedia, che certamente non è l'Accademia della Crusca, la definisce come "gruppo d'individui di una specie contraddistinti da comuni caratteri esteriori ed ereditari". Onestamente non vedo nulla che possa opporre questa definizione al concetto di 'italiano'. Se non la demagogia imperante della sinistra, che in 'razza' vede una parola di origine fascista e pertanto essa stessa pericolosa. Un altro psicoreato, insomma. Razze? Popoli? Genti? Importa veramente? Non conta forse più come la parola venga usata? E poi, è sbagliato identificare un popolo con un concetto o una frase, quando è evidente che tra questi e altri gruppi di genti esistano palesi differenze? Per i fautori dell'accoglienza indiscriminata, a cui pare brutto dare dignità di popolo a chi abita la Penisola Italica, evidentemente sì.