Lo storico Pontebba in azione (foto Ranieri Furlan) |
Un moto di nostalgia per gli appassionati friulani di hockey che, finora, avevano dovuto rimanere attaccati alla recente quanto sfortunata epopea del Pontebba, denominato anche con l'affascinante nome di Aquile FVG (che sta, ovviamente, per Friuli Venezia Giulia).
Una squadra che, nei suoi dieci anni giocati ad alti livelli (è stata fondata nel 1986, masolo molto più tardi si è affacciata nell'hockey che... conta), è riuscita nell'impresa di vincere una Coppa Italia nel 2008 quando, il 2 marzo, superò, in una sorta di 'quasi derby' ladino, l'Alleghe per 4-2.
Una vittoria che rappresenta l'unica competizione ufficiale di livello, legata a sport di squadra 'superiori', che il Friuli abbia mai potuto mettere in bacheca (lo storico Cividin Trieste della pallamano appartiene, giustamente, alla Venezia Giulia).
Un fuoco fatuo, che portò nel 2014 allo scioglimento della squadra, un vuoto non certamente colmato dalla squadra che oggi si esibisce a Pontebba in tornei minori dal sapore amatoriale, e che obbliga oggi gli appassionati friulani, a 'esportare' la propria passione nell'austriaca Carinzia (a Villach e Klagenfurt, in italiano Villacco e Clanforte...) e nella slovena Carniola (Jesenice).
Certamente, in un movimento hockeistico che, in previsione dei prossimi giochi invernali, ancora non riesce a fare decollare l'hockey a Milano, sarebbe troppo auspicare il ritorno di questo sport in una regione dimenticata come il Friuli, ma che sarebbe comunque perfetta per riospitarlo, anche per la sua posizione geografica. Resta lo stupore dell'immobilismo di una regione che, ai tempi d'oro delle 'Aquile', fu compartecipante dell'organizzazione di tornei dal sapore perfino internazionale, come l'Euroregione a Claut. La speranza è che queste due partite (sconfitta con la Slovenia, vittoria con la Francia) siano il primo passo di un ritrovato 'feeling' con questo splendido sport.
Su HockeyTime i dettagli delle due partite: