mercoledì 13 aprile 2022

BIT 2022: Tessere Daune, fra turismo e imprenditoria femminile

Tessere Daune alla BIT di Milano
BIT 2022
non è stata solo la magnificazione del turismo, ma anche l'esaltazione della passione che tanti operatori mettono nel proprio lavoro, come nel caso di Tessere Daune, presentato nell'ambito dei tanti eventi e conferenze andati in scena nello stand di Regione Puglia.
Una serie di intrecci di donne e storie rurali, Tessere Daune ha raccontato l’esperienza della prima rete pugliese di imprese femminili, nata grazie ai finanziamenti del GAL Daunia Rurale 2020 stanziati con il bando 2.2 ‘Daunadonna’.
Undici imprenditrici che, con le loro otto aziende – Mio Padre è un Albero, Gino’s Oil – Azienda Agricola di Paola Marino, Podere Serraglio, Verde è Rubino, Ekostè_agrocosmetica dalla Terra, Sovita, Mania Creativa e Spazio Ripoli – hanno scelto di fare squadra e collaborare.
Le donne di Tessere Daune, vere e proprie ambasciatrici dell’Alto Tavoliere, costituiscono un esempio del Made in Puglia capace di raccontare e valorizzare le eccellenze di questa terra attraverso la collaborazione.
Il tutto grazie anche all'innovativo 'format' delle MaterClass, viaggio con percorsi sensoriali itineranti che parte dall’universo femminile e dalla Madre Terra con l’obiettivo di valorizzare persone, luoghi e storie di un territorio ricco di biodiversità e interessante meta turistica. A raccontare Tessere Daune alla BIT sono state Lidia Antonacci, capofila di Tessere Daune e imprenditrice di Mio Padre è un Albero e Pasqua Attanasio, di Podere Serraglio e Spazio Ripoli, in rappresentanza delle undici ambasciatrici della rete. "Presentare il progetto Tessere Daune alla BIT è stata un’occasione ghiotta per la riscoperta della Daunia Rurale. Ha rinforzato il nostro senso di appartenenza e l’orgoglio di essere daune, perché la novità di questo progetto di cooperazione è che la Daunia Rurale viene raccontata attraverso gli occhi delle imprenditrici della rete che, con coraggio e determinazione, hanno deciso di infilare le loro mani in questa terra e restarci", ha dichiarato la Antonacci, e la Attanasio le ha fatto buon eco: "Siamo soddisfatte di aver esposto il prodotto che ci sta più a cuore: l’impegno di noi donne nel costruire storie che raccontano un territorio, la sua identità, la sua voglia di riscatto e quindi diventare più attrattivo. Il nostro auspicio è che il percorso avviato da Tessere Daune possa oltrepassare i confini dell’Alto Tavoliere e della Puglia per incrociare anche sogni e speranze di chi, come noi, guarda al futuro senza mai dimenticare le proprie radici".