Tra le fonti di energia alternativa si cita anche il bioetanolo. Ma che cosa è? Si tratta di un etanolo prodotto mediante un processo di fermentazione delle biomasse e può essere utilizzato come componente per benzine in percentuali fino al 40% senza modificare il motore.
La direttiva dell'Unione Europea RED (Renewable Energy Directive) prevede sin dal 2009 l'utilizzo di fonti rinnovabili in sostituzione delle fonti fossili. La nuova direttiva RED 2 (recepita dall’Italia lo scorso dicembre) prevede che i fornitori di benzina, diesel e metano siano obbligati a conseguire entro il 2030 una quota almeno pari al 16% di fonti rinnovabili sul totale dei carburanti immessi in consumo.
L’utilizzo immediato del bioetanolo che consente una riduzione media delle emissioni del 75%, assieme ad altri biocarburanti ed energie rinnovabili da sviluppare nei prossimi anni, come elettrico e idrogeno verde, diventa pertanto fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi che l'Europa si è posta, ossia la riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030.
Purtroppo il bioetanolo oggi prodotto nel nostro Paese viene destinato ai mercati europei confinanti (Svizzera e Francia). Per ovviare a questo servono nuove proposte, di cui si fa portavoce AssoDistil, Associazione che da oltre 70 anni rappresenta e tutela le principali realtà del settore della distillazione italiana, e che proprio per questo, l'11 maggio, ha organizzato un evento cui ha invitato alcuni fra i massimi esponenti della politica e dell'industria dedicata.