Non è stato facile trovare una foto ‘vestita’ di Holly Weber, una delle ragazze ‘di punta’ del programma FantasySportsGirl, una sorta di telegiornale sportivo dedicato agli appassionati dello sport ‘fanta’ (tipo il nostro fantacalcio ma legato alle quattro leghe principali nordamericane di baseball, football americano, basket e hockey ghiaccio, oltre che a Nascar, calcio e golf), anche se le ragazze incaricate di leggere le notizie danno adito a ben altre fantasie…
Holly è una di queste, modella e attrice con la più classica delle voci da papera che sembra uscita da un film di ‘Porky’s’ e che invece pare godere (beata lei) di gran credito nel bel mondo del cinema americano (chissà perché): la californiana classe 1984 (del segno della Vergine, da non credersi…) ha avuto importanti partecipazioni a telefilm di gran valore come CSI: New York e Las Vegas, Nip/Tuck, Criminal Minds e Shark, ma anche in un film candidato a diversi premi come Frost/Nixon, diretto da Ron Howard, ma in questo caso interpretava una modella di Playboy, praticamente sé stessa. Nel suo sito la bella Holly racconta la sua storia noiosissima, passata fra città che sembrano uscite da un disco dei Beach Boys e college in classico stile Buffy. Il video che vi propongo è datato 2008 ma, tutto sommato, chissenefrega del contenuto?
Holly Weber in veste (si fa per dire) di reporter per FantasySportsGirl
I playoff NHL continuano entusiasmanti e ‘mietono’ la prima ‘vittima’: si tratta dei St.Louis Blues, che due giorni orsono hanno dovuto lasciare strada ai Vancouver Canucks, prima squadra a qualificarsi per le semifinali di Conference con un rotondo 4-0 di serie, ovvero il classico ‘sweep’ (che significa più o meno ‘spazzare via’). 'Quasi' sul 4-0 si trovano anche i Boston Bruins (di cui potete ammirare le meravigliose Ice Girls, le ragazze adibite alla pulitura del ghiaccio), che stanotte però dovranno vedersela nella seconda gara disputata in trasferta a casa dei Montreal Canadiens, con i canadesi che faranno di tutto per non uscire così malamente con l’avversario più odiato proprio nell’anno del centenario. Serie riaperta anche in California, con San Jose, miglior squadra della regular-season, che ha dimezzato lo svantaggio con Anaheim. Impatta sul 2-2 infine Carolina, che supera i Devils di New Jersey all’ultimo secondo di gioco. Non era mai successo…
Giorno 6 I Boston Bruins superano 4-2 i Montreal Canadiens e mettono una seria ipoteca sul passaggio in semifinale, portando la serie su un quasi irrecuperabile 3-0. Giochi riaperti invece tra Washington e New York Rangers, con i Capitals che vincono al Madison Square Garden per 4-0 riaprendo il discorso qualificazione e accorciando le distanze nella serie (2-1). Stesso copione nella sfida tra Chicago e Calgary. I Flames si impongono sui Blackhawks con il punteggio di 4-2, impedendo il tris di Kane e compagni che avrebbe chiuso la pratica qualificazione.
Giorno 7 I Vancouver Canucks sono la prima squadra qualificata per il secondo turno. La formazione canadese si è imposta al supplementare anche in gara-4 e ha chiuso con un 'cappotto' la serie contro St.Louis. E' Alexandre Burrows, che aveva segnato anche nei tempi regolamentari, a chiudere i conti con la rete decisiva a 19 secondi dalla fine dell'overtime. E' il primo 4-0 in una serie realizzato nella storia della franchigia canadese.Torna invece a sperare San Jose: dopo aver perso le prime due gare in casa, gli Sharks espugnano Anaheim e riaprono i giochi, anche se dovranno obbligatoriamente vincere almeno un'altra volta in trasferta. La gara della scorsa notte ha sempre visto gli ospiti prima avanti (1-0, 2-1, 3-2) e poi raggiunti dai Ducks, prima della rete decisiva di Patrick Marleau in power-play a metà del terzo periodo.Pittsburgh vola sul 3-1 nel derby della Pennsylvania. I Penguins vincono a Philadelphia e ora potranno chiudere i conti nella prossima gara interna: l'eroe di giornata è stato il portiere Marc Andre Fleury, assolutamente insuperabile (quasi), abile a parare ben 45 conclusioni avversarie, mentre sono Crosby, Kennedy e Talbot a segnare le reti del successo. Sul 3-0 Detroit contro Columbus, mentre Carolina pareggia la serie con New Jersey (2-2) con un gol di Jokinen a un secondo dalla fine del match.
La storia dell'incredibile gol segnato all'ultimo secondo di gioco da Jussi Jokinen (Carolina Hurricanes) ai New Jersey Devils
Qualcosa è cambiato in Jose Mourinho. Decisamente. Dai tempi in cui provocava (nemmeno tanto lontani) e vituperava colleghi vicini e lontani ha subito una trasformazione ‘mediatica’ non indifferente, in grado di deviare la sua arguzia verso commenti veramente interessanti e chiari. Prendete il caso legato agli insulti a Mario Balotelli. Avrebbe potuto fare la vittima, evento già capitato, avrebbe sposato in toto la causa del suo giocatore, invece è stato, pratico, onesto e soprattutto chiaro, spegnendo così sul nascere le polemiche che giornalisti genuflessi e parolai avevano già cominciato ad accendere sulla ‘bieca Italia razzista’.Ho visto televisioni convocare psicologi, analisti sociali, ho sentito un giornalista (!) parlare della necessità di convocare Balotelli in Nazionale per ‘dare un segnale’ e follie di questo genere.
Quasi indifferente a tutto questo inspiegabile trambusto, con il suo solito stile alla Buster Keaton, Mourinho ha replicato placido, nella conferenza stampa del prepartita in vista del ritorno di Coppa Italia con la Sampdoria: “Non so se si tratta di una situazione di razzismo o meno. L'unica cosa che posso dire è che, da parte mia, cerco di educare calcisticamente un giocatore sotto tutti gli aspetti. L'unica cosa che non mi piace di Balotelli è il fatto che discuta sulle decisioni dell'arbitro e che magari, per questo, venga ammonito. Dal punto di vista tattico invece, continua a crescere fisicamente e tatticamente”. Così, tranquillo, senza scenate. Poi arriva al punto, ovvero ai fischi: “Se gli avversari sono arrabbiati perché lui è bravo, perché segna, perché è brillante, perché prende la palla, perché non ha paura di niente e di nessuno, questo è un problema loro”. E ancora, in faccia a tutti i sobillatori di un’Italia cattiva verso lo straniero: "L'Italia non è razzista e non lo è neanche il calcio italiano... Continua a leggere su Milano 2.0
Infilo le mani adunche nel tuo animo, scarnifico ogni angolo della tua immagine, lentamente assaporo incastrandomi nella tua essenza, languido mi provoco nell’eccitazione di una movenza antica, ‘stream’ ed elettricità si fondono in un connubio di labbra, la stretta aumenta, diventa più forte, intenso il momento diventa perenne, eterno, sopravvivrà a noi.
Ieri mi sono trovato con un amico, con cui ho commentato il personaggio‘David Beckham’, uomo pio e devoto che, lasciato libero dalla severissima moglie Victoria, trova quasi sempre il tempo di rendersi persona piacevole e simpatica, oltre che molto umana. Così lunedì il centrocampista del Milan e della nazionale inglese ha sfruttato il giorno libero concesso da Carlo Ancelotti per andare a trovare il premier britannico Gordon Brown allo storico numero 10 di Downing Street. Argomento del giorno il lancio di una nuova associazione benefica "Malaria No More Uk", per una campagna di sensibilizzazione sulla prevenzione della malaria. Con lui c’era anche il tennista Andy Murray e... ‘Sì, sì, bravo, bravo’ mi interrompe il mio amico, ‘ma chi era quella figa che stava con loro?’. Ma come, sto parlando di cose serie per una volta, e tu mi fai scappare tutta la poesia? ‘Dai, dai, cerca chi era la figa’. Va bene, ok, salutiamo Beckham e le sue meritevoli iniziative e travestiamoci da ‘investigatore del web’ per scoprire chi fosse la ‘bambolina’ a fianco del bel rossonero e del tennista scozzese.Detto, fatto, eccoci qui a svelare la vera identità della signorina accanto al ‘nostro’: trattasi di Denise Lewis, segno del Leone (quello da me sempre preferito per una fanciulla, misto di calore, esibizionismo e forti passioni), classe 1972, nativa di West Bromwich, Inghilterra, già madre di famiglia e grande appassionata di cucina italiana. La signorina Lewis ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sydney 2000 nell’eptathlon, ma già ad Atlanta 1996 aveva messo al collo un bel bronzo. Sì, ok, ho già visto il punto di domanda uscire come nei fumetti a lato del vostro bel visino. Cosa è l’eptathlon? E’ una disciplina dell'atletica leggera che contempla sette gare di specialità diverse. In entrambi i casi la competizione si svolge in due giornate consecutive di gara, con quattro prove nella prima e tre nella seconda. Al termine delle sette prove la somma dei risultati ottenuti determina l'atleta vincente. Qualsiasi sia comunque lo sport praticato da Denise, ‘ella’ ci piace assai... Comunque tranquilli: nessun pettegolezzo, la coppia (anzi il trio) era lì solo per motivi di semplice pubblicizzazione dell'evento in questione, nulla di gossipparo, per fortuna. E poi si sa, 'niente sesso, sono inglesi'...
In questo video la bella Denise Lewis nella sua partecipazione a "Strictly Come Dancing", l'equivalente inglese del nostro "Ballando con le stelle"