mercoledì 22 aprile 2009

Mourinho 'il saggio' l'ha capita: ma quale razzismo, Balotelli sta solo sulle palle agli avversari!

Qualcosa è cambiato in Jose Mourinho. Decisamente. Dai tempi in cui provocava (nemmeno tanto lontani) e vituperava colleghi vicini e lontani ha subito una trasformazione ‘mediatica’ non indifferente, in grado di deviare la sua arguzia verso commenti veramente interessanti e chiari. Prendete il caso legato agli insulti a Mario Balotelli. Avrebbe potuto fare la vittima, evento già capitato, avrebbe sposato in toto la causa del suo giocatore, invece è stato, pratico, onesto e soprattutto chiaro, spegnendo così sul nascere le polemiche che giornalisti genuflessi e parolai avevano già cominciato ad accendere sulla ‘bieca Italia razzista’. Ho visto televisioni convocare psicologi, analisti sociali, ho sentito un giornalista (!) parlare della necessità di convocare Balotelli in Nazionale per ‘dare un segnale’ e follie di questo genere.

Quasi indifferente a tutto questo inspiegabile trambusto, con il suo solito stile alla Buster Keaton, Mourinho ha replicato placido, nella conferenza stampa del prepartita in vista del ritorno di Coppa Italia con la Sampdoria: “Non so se si tratta di una situazione di razzismo o meno. L'unica cosa che posso dire è che, da parte mia, cerco di educare calcisticamente un giocatore sotto tutti gli aspetti. L'unica cosa che non mi piace di Balotelli è il fatto che discuta sulle decisioni dell'arbitro e che magari, per questo, venga ammonito. Dal punto di vista tattico invece, continua a crescere fisicamente e tatticamente”. Così, tranquillo, senza scenate. Poi arriva al punto, ovvero ai fischi: “Se gli avversari sono arrabbiati perché lui è bravo, perché segna, perché è brillante, perché prende la palla, perché non ha paura di niente e di nessuno, questo è un problema loro”. E ancora, in faccia a tutti i sobillatori di un’Italia cattiva verso lo straniero: "L'Italia non è razzista e non lo è neanche il calcio italiano... Continua a leggere su Milano 2.0