Alcuni patetici, ma irritanti, assembramenti del 25 aprile |
Detto dell'etica, parliamo dell'estetica. Sono sempre in meno a festeggiarla, questa Festa di Partito, ma sono sempre troppi, soprattutto di questi tempi, in cui chi in piazza ci va, legittimamente, per argomentare dei propri diritti violati (quelli veri e non fantasiosi, quelli del diritto al lavoro e alla propria vita sociale) viene bollato come infame e disfattista, mentre il solito branco di fomentatori dei Centri Sociali si raduna pecoreccio per celebrare i fasti che (non) furono diffondendo la solita paccottiglia veterocomunista, dal consunto falso storico di "Bella ciao" ai simpatici auguri di morte ai vari 'fasci' di tutto il mondo, che ormai non esistono più, ma che basta individuare in chi osi pensarla in maniera 'differente', e allora dagli al 'fascioleghista' e via discorrendo, fino alla 'cancel culture' portata in auge dal movimento Black Lives Matter e all'auspicata distruzione dell'uomo bianco e della sua civiltà (probabilmente 'fascista' anche ai tempi del Rinascimento...).
La morale, per dirla con le parole della collega giornalista Azzurra Barbuto, che ho 'rubato' dal suo profilo Twitter: "Se fai una cena a casa, sei colpevole di festa clandestina. Se esci dopo le 22, hai violato il coprifuoco. Se manifesti e sei di destra, sei un untore sconsiderato, un criminale. Se crei assembramenti e sei di sinistra, sei un cittadino modello. Civile e responsabile".