mercoledì 14 aprile 2021

Neima Ezza, i figli violenti dei marocchini devastano Milano

Poco prima degli incidenti: si notano facce maghrebine e africane
Chi sono i bonobi, oppure scimpanzé, che pochi giorni fa hanno deciso di riunirsi in via Micene, zona San Siro, a Milano? Trattasi di 300 figuri che, al ritmo della solita musica 'ppe ciovani' ha prima cominciato a saltellare allegramente sulle auto parcheggiate, per poi prendere a bottigliate la polizia, ovviamente accorsa, in uno scenario da guerriglia urbana.
C'è chi, come il solerte cronista de "La Repubblica", la racconta così, quasi con ammirazione e comprensione per i poveri 'figli del disagio': "La Zona 7, San Siro, è diventata nel gergo la Seven Zoo. E "i ragazzi dello zoo della Zona 7" non hanno mai avuto grandi problemi a mostrarsi, a raccontarsi e a partecipare, in questi anni, ai video dei loro rapper. Ci sono cresciuti insieme... Ieri, nella storia del quartiere, un assoluto inedito. Un rapper, Neima Ezza, è stato accompagnato in questura per fare un'elezione di domicilio. Per ora gli contestano la violazione dell'articolo 18, e cioè la "manifestazione non preavvisata. Ed è un paradosso che proprio il Covid, con i suoi divieti di assembramento, abbia portato a galla il disagio della Seven Zoo... la guerriglia francamente è cosa ben diversa, ma l'aria nel quartiere è rimasta pesante lo stesso".
Per leggere i fatti andiamo a dare una sbirciatina a "Libero": "Sono circa le 17.30 quando alcuni cittadini segnalano alla Polizia di Stato la presenza di numerosi giovani in via Micene. Dalla centrale operativa controllano le telecamere e si accorgono dell’assembramento e decidono di far intervenire cinque pattuglie. Una volta arrivati sul posto gli agenti si sono trovati davanti circa 300 giovani tra i 16 e i 20 anni, riunitisi per girare un video di un rapper, intenti a salire sui cofani delle auto in sosta cantando e ballando. Alla vista della Polizia i giovani prima si sono dati alla fuga verso piazzale Selinunte, per poi compattarsi e iniziare un lancio di pietre, bastoni e bottiglie verso i poliziotti, urlandogli frasi tipo «andatevene » e «fuori dalle nostre zone »". In poche parole, trattasi di 'bestie'.
Sempre a "Libero" parla Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia, che svela un fatto altrettanto se non più importante, ovvero che i 'ragazzi' sono in maggioranza nordafricani. Lo stesso 'rapper', Neima Ezza, pare sia di origine marocchina. E non c'è da meravigliarsi. Non è necessario credere nel Piano Kalergi, basta osservare come sia ridotta la Francia e, pian piano, come si stiano riducendo le nostre periferie, 'infettate' da questa immigrazione selvaggia, costituita da genti straniere, incapaci di adattarsi e riottose alla nostra società europea.
Basta guardare in faccia questi giovani: carnagioni olivastre, capelli tagliati corti, non sono milanesi, lombardi, italiani, Nè tanto meno europei. Arrivano da quei mondi islamici che ci hanno giurato odio eterno, desiderosi di conquistarci e sottometterci, a qualunque costo, nel nome di quel loro dio che in questi giorni si divertono a pregare più del solito.
Il tutto, ovviamente, nel silenzio dei media che, quando ne parlano, tacciono gli aspetti più scabrosi delle vicende che li riguardano, con un articolo il cui titolo suona al limite del 'buonismo' più bieco nei confronti di questo manipolo di sfigati: "I ragazzi della Seven Zoo: San Siro tra rapper, risse e il disastro delle case Aler". Continuate a ballare, bonobi.
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Il video dell'assembramento, la fuga e il confronto con la polizia: