Il mondo della musica chiede di riappropriarsi dei propri spazi e dei propri diritti. Un mondo senza musica è un mondo della cultura, lo hanno detto in molti e Raffaele Volpe, presidente di Dismamusica (associazione italiana di riferimento per il settore della produzione, distribuzione e vendita di strumenti musicali, edizioni musicali e accessori) lancia un messaggio al Governo, e in particolare al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, per riconoscere allo strumento musicale la legittima qualifica di “bene culturale”, con la richiesta che gli operatori del settore possano rientrare tra quelli autorizzati a proseguire la vendita anche in zona rossa equiparandosi alle librerie.
Alla luce anche dei recenti sondaggi che Dismamusica ha svolto sull’intera filiera dello strumento musicale, le chiusure imposte dal Governo, comporterebbero – ha spiegato Volpe - "un colpo difficilmente superabile con una forte ricaduta negativa per decine di migliaia di lavoratori e aziende. Circa il 10% dei punti di vendita rischia di chiudere entro l’anno e le previsioni di Dismamusica indicano, per questo 2021, un’ulteriore contrazione del mercato (-8%) rispetto al già pesante 2020".