sabato 10 aprile 2021

Michela Murgia, quando un delirio passa per pensiero

Michela Murgia, quando una vignetta basta e... avanza
Non vale la pena, mai, di sprecare tempo per personaggi come Michela Murgia, anche perché si correrebbe il rischio di scivolare nello scurrile.
La 'boldriniana' bacchettatrice di costumi, dopo avere sparato l'ennesima stupidaggine attorniata da un condimento di pseudocultura sostenuta dai ripetuti inviti nelle televisioni 'amiche', è stata ovviamente difesa a spada tratta dal 99% degli accoliti 'sinistrorsi' che costellano le redazioni radioteleeditoriali, le stesse che giudicano una rivista come "Il Primato Nazionale" 'organo neofascista'.
Non clicco nemmeno sull'articolo de "L'Espresso" in cui si recita: "...viviamo nello stesso contesto per cui Michela Murgia deve sopportare una cremolata di escrementi virtuali per aver detto in tv che il generale (Figliuolo)...", ma basta per fare capire come lei, la 'bellissima' intellettuale adottata dai rimasugli del radicalchicchismo nazionale (come sono finiti male...), non possa certamente temere di essere messa all'indice, malgrado le nefandezze con cui cosparge chi non la pensi come lei. I paladini del Minculpop rosso fuoco si affrettano a difendere la donzella (ops...) dagli 'haters' di turno. E mi fermo qui. Che poi andrebbe anche spiegato che uno, a furia di sparare minchiate, qualche 'hater' che lo mandi al 'paese' da dove è arrivato se lo meriterebbe pure. Ovviamente dimenticando che la prima 'hater' è proprio la prode signora (o signorina?... boh) Murgia, tanto 'odiatrice' da rilasciare interviste solo agli organi di informazione che la pensino come lei. Un ragionamento sottile. Lo stesso che trasforma un delirio in pensiero. Basta proclamarsi di Sinistra.