Matteo Salvini a San Siro versione Milan (foto Gazzetta) |
Su un eventuale contatto avuto con i vertici italiani della SuperLega: "Ho sentito il presidente della mia squadra. Non mi permetto di dire niente, lui fa l'interesse dell'AC Milan, immagino che ragioni in termini di fatturato, fa due conti... però penso che il 99% dei tifosi milanisti, interisti e juventini non ci stiano a vincere con il trucco. Le cose vanno sudate. A Torino sto facendo telefonate per tenere in Italia il marchio Iveco e non svenderlo ai cinesi, non per motivi calcistici".
Poi una considerazione: "Oggi in Italia si parla solo di questo e non di Covid e riaperture e, da italiani, questo dovrebbe fare riflettere. Si parla di un gioco che dà posti di lavoro e questo è importante, e andrebbe fatto anche con un ragionamento sui tetti salariali, perché sentire parlare di rinnovi a 12 milioni di euro in questo periodo proprio non ci sta. Da milanista non mi va che la storia della mia società venga accomunata a qualcuno che pensa che il calcio sia di sua proprietà".
Quindi su possibili soluzioni condivise dalle parti: "Le cause da 50 miliardi non sono credibili. Serietà vorrebbe che si sedessero attorno a un tavolo e discutessero. Ci vorrebbe una riforma della Champions fatta bene e dei diritti televisivi. Le persone serie in questo momento stanno già ragionando, il muro contro muro non serve a nessuno. Che messaggio si sta dando ai ragazzini che vanno agli allenamenti? Che se hai i soldi giochi, se non li hai vai fuori?".
Infine sul possibile passaggio di Gigi Donnarumma alla Juventus: "Se uno bacia la maglia del Milan mi rifiuto di pensare che possa andare a giocare nella Juve. Io sono rimasto alle bandiere, a Franco Baresi e Beppe Bergomi. Da tifoso, senza fare il populista, non mi piacciono i litigi su queste milionate, e non è l'unico Donnarumma che chiede cifre fuori dal mondo. Che rimanga al Milan chi ci tiene alla maglia, specie adesso, quando c'è gente che fa fatica ad arrivare a mille euro".