I SingolarMente nella stazione Garibaldi. O forse no? (foto Bordignon) |
Il progetto è stato realizzato insieme a Open Stage e si svolge negli spazi dei mezzanini delle due fermate con un palcoscenico hi-tech e multicolor a far da cornice alle esibizioni. Cantanti e musicisti disporranno di un mixer e di un diffusore audio attivabile tramite un codice bluetooth che verrà inviato sugli smartphone di chi ha prenotato lo slot.
Discreta la canzone ascoltata, anche se nella strumentazione della band avrei inserito, se non la batteria, almeno un basso, qualcosa per dare un po' più di corpo a un 'sound' un po' troppo melassoso, impostato sulla melodica voce 'blues' della cantante, cui si appoggia, senza interferire troppo, la tastiera e due 'backing vocalist'.
Mollato il soldino a fine pezzo, mi sono avvicinato per chiedere il nome del gruppo. Una delle due ragazze delcoro mi ha risposto sorridendo: "Singolarmente". In che senso? "Nel senso che ognuno si chiama con il suo nome". La mia risposta, a questo punto, è stata: questo sarà il vostro nome. Fra l'altro, giocando sul doppio significato sulla 'singola mente', ma anche sull'avverbio.
Va beh, ci ho provato. Volevo diventare il Malcolm McLaren della 'scighera lumbarda'. Sarà in un'altra vita. Singolarmente parlando.