martedì 15 novembre 2022

I missili russi sulla Polonia forse sono ucraini

Così "Russia Today" titola sulla vicenda
Missili russi sulla Polonia. La grancassa del 'mainstream' mediatico nazional-italiota non aspettava altro. Chissenefrega se russi non sono e che, se anche lo fossero, non sono stati lanciati con alcuna intenzione verso i confini di Varsavia. Anche perché, per l'ennesima volta, come nel caso dell'attentato al gasdotto Nordstream, a perderci sarebbe esclusivamente il Governo dell'Orso.
Tutta biada, al contrario, per gli asini al seguito del 'conducator' Zelensky. E che importa se perfino un giornale 'sputtanato' come "La Repubblica" titoli "Missili sulla Polonia, due morti. Mosca: "Non sono i nostri". Media polacchi: "Forse resti di un razzo russo abbattuto dagli ucraini".
E ancora, secondo l'ANSA, e non Russia Today, 'le immagini del cratere dell'esplosione... sembrano mostrare detriti compatibili con i resti di proiettili sparati con il sistema missilistico S-300: in uso da parte della Russia, ma anche delle forze ucraina come arma di difesa anti-aerea. Lo sostiene Mark Cancian, analista militare del think tank britannico, intervistato stasera dalla BBC.
"Chi abbia sparato il missile resta non chiaro al momento", gli ha fatto eco dagli schermi della stessa emittente, J. Andrés Gannon, esperto di questioni militari presso lo US Council on Foreign Relations, dicendosi a sua volta convinto che si tratti di frammenti di un ordigno sparato da una batteria di S-300 al pari di Justin Bronck, 'senior fellow' del think tank londinese Rusi.
La BBC cita peraltro fonti e analisti russi ripresi dai media di Mosca stando alla cui tesi i sistemi S-300 in dotazione del Cremlino non sarebbero in grado di minacciare il territorio della Polonia dalle posizioni in cui sono schierati; mentre alcuni di quelli ucraini, dislocati a loro dire anche vicino al confine, potrebbero facilmente raggiungerlo in caso di "funzionamento anomalo".
A fronte di tutto ciò, la politica europea dorme sonni profondi, consapevole della propria mediocrità.
Fra i principi dello squallore si innalzano i soliti esponenti del mondo UE. La presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola 'twitta': "Profonda preoccupazione per gli sviluppi in Polonia questa sera dopo le notizie di esplosioni e vittime a seguito dell'attacco missilistico della Russia sull'Ucraina. Mentre seguiamo da vicino la situazione, tutti i miei pensieri e la mia solidarietà' sono rivolti al popolo polacco. L'Europa è Przewodow".
A lei hanno fato eco, e non poteva essere altrimenti, altri due supereroi dello strazio e dell'imbecillità servil-globalista, l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell ("Oggi decine di missili hanno preso di mira l'Ucraina. Piena solidarietà alla Polonia e all'Ucraina"). La presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, tocca livelli di comicità assoluta, come suo solito: "Allarmata dalle notizie di un'esplosione in Polonia, a seguito di un massiccio attacco missilistico russo sulle città ucraine. Estendo le mie condoglianze e il mio più forte messaggio di sostegno e solidarietà alla Polonia e ai nostri amici ucraini", scrive su Twitter come se stesse inviando un messaggio telegrafico in Codice Morse. Nel frattempo i presidenti di Polonia e Ucraina parlano fra di loro (cercando di spiegarsi a vicenda del come addossare ai russi le colpe degli ucraini).
Si chiude in bellezza, con l'Ucraina che nega quella che definisce 'teoria del complotto', secondo cui sarebbe stato un suo missile a colpire la Polonia. Non preoccupatevi: domani l'Europa Occidentale vivrà un altro giorno di ordinaria demagogia, dove i russi son cattivi e gli ucraini tutti eroi.

Il 'tweet' della Von der Leyen privo di ogni fondamento: se questa è politica