venerdì 19 gennaio 2024

Storico trionfo della libertà: il saluto romano non è reato

L''incipit' dell'articolo 'online' de "Il Giornale"
Finalmente, dopo quasi 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il 'saluto romano' non è reato, a meno che non sia inquadrato in una possibile (quanto assai improbabile) opera di ricostituzione del disciolto partita fascista.
Uno smacco per la pattumiera ideologica della Sinistra benpensante che, dal dopoguerra, ha monopolizzato e cauterizzato ideologicamente qualsiasi tentativo di garantire a chi la pensi in maniera 'non conforme' la possibilità di esprimere la propria ideologia, sia essa di Destra, estrema Destra o oltre. Con tanti saluti agli 'amici' dell'ANPI, elemento, quello sì, retaggio di odio mal consumato e la cui esistenza ormai è veramente priva di senso.
La vicenda è figlia diretta della sentenza della Cassazione, in cui si sottolinea come per il saluto romano vada contestata la legge Scelba sull'apologia del fascismo e in particolare l'articolo 5, dove si parla di 'riguardo a tutte le circostanze del caso' e di gesti e rituali idonei a 'integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista'.
Per il presidente del Senato, Ignazio La Russa, la decisione va accolta con "rispettoso riconoscimento" e la sentenza "si commenta da sola". Per il movimento di estrema Destra CasaPound è "una vittoria storica" e per questo l'organizzazione continuerà 'a fare il saluto romano'.