Milano e Vincenzo, la distanza rimane (foto da Wikipedia) |
La prima follia è senza dubbio quella che questi soldi, prima che finire nelle tasche dei cittadini, veri bisognosi del momento, transiteranno, e non si sa per quanto, da quelle delle istituzioni, regioni e comuni.
Ovviamente è vietatissimo fare polemiche, per non venire tacciati di disfattismo, e così passa quasi sotto silenzio che, ancora una volta, sarà Roma a farla da padrona: alla Capitale spetteranno infatti 15.081.448,63 euro, più del doppio di quelli che arriveranno a Milano (7.279.992,68 euro). Per la città di Torino saranno previsti 4.624.000 euro, mentre per Napoli e Palermo ecco arrivare 7.625.000 e 5.143.000 euro.
Solo il 20% (per un totale di 80 milioni di euro) verrà dedicato alle zone più povere del Paese, in base al parametro della distanza fra il reddito pro capite del Comune e quello medio nazionale.
Inoltre è previsto che 386.945.839,14 euro vadano in favore dei Comuni appartenenti alle regioni a statuto ordinario, alla Regione Siciliana e alla Regione Sardegna, mentre i restanti 13.054.160,86 euro siano destinati in favore delle Regioni Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta e delle Province autonome di Trento e di Bolzano.
Va aggiunto che già normalmente, riguardo ai soldi che lo Stato trasferisce ai Comuni ogni anno, prendendo come esempio il 2018, il Comune di Roma ha ricevuto 765 milioni di euro da parte dell’amministrazione centrale, circa 12 volte in più del contributo ricevuto dal Comune di Milano e il doppio di quello trasferito al Comune di Napoli. Razionalmente si potrebbe pensare che i Comuni con più abitanti ricevano più soldi ma, secondo l’indagine pubblicata da True Numbers, non è così. Genova, che ha circa 580.000 abitanti, nel 2018 ha ricevuto trasferimenti per 166 milioni di euro, quasi il doppio rispetto a Milano (64 milioni), la cui popolazione però supera il milione. Sempre meno, comunque, delle risorse ricevute dal Comune di Napoli: quasi 380 milioni a fronte di 966mila abitanti.