venerdì 12 marzo 2021

I figli dello 'ius soli', tra furti e violenza

L'articolo di Borgonovo pubblicato da "La Verità"
Come quasi tutta la sua produzione, anche questo articolo di Francesco Borgonovo, giornalista de "La Verità", traccia un quadro impeccabile dei tanti disastri prodotti dall'immigrazione incontrollata, in particolare quella nordafricana, frutto di una cultura e di una umanità di difficile integrazione e portata 'naturalmente' a essere 'contro' un mondo occidentale che ritiene essere terra di conquista. L'articolo è stato pubblicato questo giovedì 11 marzo, e su questo blog ne pubblico solo alcuni importanti stralci.

I 'figli dello ius soli' all’assalto della città sconfessano ancora l’ideologia migratoria
Le bande della periferia subalpina sono il frutto di una società che fatica a imporre il rispetto della comunità e della nazione
di Francesco Borgonovo (tratto da "La Verità" dell'11 marzo 2021)

Si sono infiltrati fra i commercianti e i ristoratori che protestavano sfibrati dalle chiusure. Sono calati sul centro di Torino dai quartieri di periferia, con un obiettivo preciso: saccheggiare e distruggere. Il 26 ottobre scorso hanno assaltato una quarantina di negozi, concentrandosi in particolare su quelli di Gucci e di Louis Vuitton, marchi amati da rapper e trapper. Hanno rubato vestiti, borse, zainetti per circa 200.000 euro. Poi se ne sono vantati sui social, mostrando alla tribù i trofei recuperati sul campo. "Si sono appropriati di ogni capo di abbigliamento in maniera animalesca. È stata una pagina nera nella storia di Torino", dice il questore Giuseppe De Matteis...
Non si sono fermati lì, in ogni caso. Mentre i lavoratori in strada gridavano per la disperazione, loro - decine di ragazzetti tra i 15 e i 24 anni - si abbandonavano all’estasi della devastazione, "con assoluto disprezzo dell’ordine costituito e con la chiara volontà di creare disordine". Secondo la Procura, hanno manifestato "un comportamento di violenza, di aggressione e di palese sfida nei confronti delle forze dell’ordine". Il tutto aggravato dalla sensazione di invincibilità "derivante dall’appartenenza al branco".
Hanno spaccato vetrine, hanno rubato e si sono scontrati con la polizia, lanciando bombe carta. Poi si sono dati alla fuga: com’erano arrivati sono spariti, di nuovo inghiottiti dalla periferia. Li hanno riconosciuti, a mesi di distanza, soprattutto grazie alle vanterie sui 'social'...
La polizia ha arrestato 37 persone: tutti ragazzi, 13 addirittura minorenni. Per la maggior parte si tratta di immigrati di seconda generazione, figli di marocchini e di egiziani. Pochi studiano, nessuno lavora, tanti hanno già reati alle spalle. Alcuni dei fermati più avanti con gli anni erano presenti in piazza San Carlo quattro anni fa. Ricordate? C’era la finale di Champions League fra Juve e Real Madrid. Una banda di maghrebini si mise a rubare collanine e altro usando lo spray urticante, si scatenò la follia, ci scapparono due morti e troppi feriti...
"Il saccheggio delle vetrine in centro a Torino solleva il velo politicamente corretto dalla realtà delle periferie cittadine, ormai terra di nessuno ostaggio degli immigrati clandestini", dice Maurizio Marrone, assessore regionale piemontese di Fratelli d’Italia. "Molti dei giovani arrestati provengono dal quartiere Barriera, dove le mafie africane hanno colonizzato le strade con lo spaccio di droga e oscurano di notte con la vernice le telecamere della sezione di Fratelli d’Italia per non essere identificati; dove l’esercito deve schierare presidi fissi per limitare le continue aggressioni ai poliziotti; dove i ras delle soffitte speculano indisturbati trasformando le borgate in ghetto"...
C’è stato, in queste ore, chi ha parlato di 'disagio sociale' da affrontare; chi ha tirato fuori la solita solfa delle periferie che non vanno abbandonate, come se qualche politico che va in gita nei 'quartieri difficili' quasi fosse allo zoo bastasse a risolvere il problema. La retorica, qui, serve davvero a poco. "Il fatto che le famiglie dei saccheggiatori percepiscano in larga parte il reddito di cittadinanza comprova l’assoluta inconsistenza delle tesi assistenzialiste e buoniste che giustificano i saccheggi con il disagio sociale", dice Marrone. "In verità i razziatori osano perché la certezza della pena per i reati di strada in Italia è una chimera, soprattutto a Torino dove le correnti di Sinistra della magistratura criticano la Questura per i troppi arresti".
C’è, poi, un’altra questione da considerare. Gli autori dei saccheggi, dicevamo, sono ragazzi tra i 15 e i 24 anni. Tanti sono nati in Italia da genitori stranieri. Sono la 'generazione ius soli', quella parte di popolazione a cui la Sinistra vorrebbe concedere la cittadinanza facile, presentandola come un diritto che non si può più negare. Ancora oggi il tema viene tirato fuori in continuazione. Allora, forse, bisogna domandarsi se il nodo su cui lavorare non sia proprio questo, cioè l’ideologia migratoria. Le bande torinesi sono il frutto dell’immigrazione incontrollata e di una società, quella italiana, che fatica a imporre il rispetto della comunità e della nazione.
Da anni ci sentiamo dipingere le seconde e terze generazioni di stranieri soltanto come una ricchezza di cui abbiamo assoluta necessità e che dobbiamo coltivare garantendo rapidamente la cittadinanza. Sui problemi di questi ragazzi, però, si è sempre sorvolato. Sul dramma dell’integrazione impossibile non si ragiona praticamente mai, nonostante gli esempi che ci arrivano dall’estero (dalla Francia in particolare, radicalismo islamico compreso)...
Per evitare il disagio, occorre limitare l’immigrazione di massa. Il guaio è che, probabilmente, è già troppo tardi.