Il professor Silvio Brusaferro (foto ufficio stampa) |
Tra le presenze di spicco, quella del professor Silvio Brusaferro, che ha voluto riassumere i principali concetti della Lectio Magistralis con cui ha aperto il Congresso enfatizzando i concetti di One Health, nella sfida verso gli obiettivi dello sviluppo sostenibile previsti per il 2030, enfatizzando gli obiettivi di prevenzione più urgenti come la battaglia al fumo e la pratica degli screening.
"L’ottica OneHealth è la sfida che oggi dobbiamo percorrere molto concretamente - ha detto -. La parola sembra qualche volta un po’ astratta, in realtà vuol dire affrontare il tema della salute umana, strettamente correlata alla salute del mondo animale che ci circonda e tutto questo è inserito nel contesto ambientale. I tre mondi sono tra loro strettamente correlati. Allora, affrontare problematiche di salute vuol dire affrontarle in tutte e tre queste dimensioni. Concretamente significa, per esempio nel caso degli antibiotici, un uso prudente e appropriato dell’antibiotico per gli umani, un uso prudente e appropriato dell’antibiotico nel mondo animale e vuol dire anche, fondamentalmente, che l’uso di questi antibiotici poi impatta nell’ambiente. Quindi, un uso appropriato in questi vari contesti consente poi di mantenere un equilibrio e di poter contrastare efficacemente lo sviluppo delle resistenze".
E ancora: "A livello di Sanità Pubblica, la riflessione intorno alla pandemia, ci porta a declinare anche il tema 'sindemia'. Sindemia è il fatto che un evento così importante, così storico, come quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo della pandemia, non ha soltanto una dimensione biologica, non ha soltanto una dimensione legata alla trasmissione delle infezioni, ma in realtà, la sua gestione e il suo impatto richiede e implica uno stretto coinvolgimento anche con tutti i comportamenti. Allora in realtà comportamenti, aspetti sociali, aspetti biologici, tra loro interagiscono modificando significativamente in senso positivo o meno positivo il rischio e la possibilità che poi le persone possano essere affette da patologie. Dentro questa visione più ampia, che è di sindemia, dobbiamo guardare anche il percorso che a livello globale e anche a livello italiano stiamo facendo verso quelli che sono gli obiettivi dello sviluppo sostenibile previsti come target per il 2030. Sono 17 obiettivi, ognuno dei quali declinato attraverso molteplici indicatori, il terzo è quello che riguarda la salute (oltre al tema della fame, c’è l’istruzione, il tema delle acque, dei rifiuti...) questo tocca in qualche modo tutte le dimensioni del nostro vivere sociale, proprio per lo sviluppo sostenibile. Quello che abbiamo censito a livello globale, questo è uno studio OCSE in particolare, durante il periodo pandemico, è che la corsa, la curva che ci mostra come siamo andando verso il raggiungimento di questi obiettivi sia rallentata, un po’ si è appiattita e in alcuni casi, soprattutto nei paesi più deboli e più fragili, ha preso una pendenza discendente. Ecco, questo è un elemento importantissimo da censire e anche un grande stimolo per fare in modo di riprendere questa corsa, proprio perché la sfida per creare salute e benessere è percorrere questi obiettivi dello sviluppo sostenibile. Sono un po’ come i segna strada, o le bricole a livello marino, che ci guidano in qualche modo e ci dicono se stiamo andando nella strada giusta. È sempre quindi molto importante la sfida che oggi ci aspetta, è quella di perseguire questi obiettivi".
Ha proseguito infine Brusaferro: "All’interno di questi obiettivi, in particolare nell’obiettivo numero 3 che riguarda la salute, ci sono poi una serie di obiettivi anche di prevenzione. Quello che stiamo vedendo e che abbiamo condiviso nel corso di questo congresso e anche una lettura comune che abbiamo fatto con la società italiana di medicina del lavoro, è che in qualche modo alcune abitudini mostrano una tendenza di crescita. La prima è la battaglia al fumo, dopo anni di decrescita abbiamo censito che c’è una tendenza a ricrescere, e questo è un problema per tutte le implicazioni che il fumare comporta. L’altro elemento è, per esempio, l’adesione agli screening, screening oncologici, quello per la cervice uterina, quello per la mammografia, per il cancro del colon rettale... sono dati che ci mostrano in qualche modo la necessità di intervenire rapidamente per riprendere un po’ quel percorso virtuoso, ma anche per coinvolgere quelle persone che finora non aderivano a questi programmi. Perché certamente, avevamo delle curve in crescita ma certamente siamo ancora lontani da un’adesione ideale. E quindi, in qualche modo, oggi, anche in questo congresso l’appello è riprendiamo queste pratiche perché ci consentono attraverso gli screening, di intercettare precocemente le patologie, di essere più efficaci nei nostri interventi. Questa è una raccomandazione a tutta la popolazione, eleggibile per i singoli interventi".