Paola Egonu e le sue frasi dopo il presunto 'insulto' |
Alla richiesta da parte di un presunto tifoso, non si sa quanto provocatoria o di semplice ignoranza (ovvero di non conoscenza), sulla sua origine italiana, la fanciulla di colore è scoppiata in un pianto fra l'isterico e il doloroso, stanca di quella che, secondo lei, sarebbe una prova provata dell'ennesimo atto razzista nei suoi confronti. Tanto da portarla alla decisione di abbandonare la Nazionale, salvo poi ripensarci dopo poche ore, in una intervista nella quale corregge il tiro.
Scrutando il web si viene poi a scoprire che, il desiderio di lasciare la maglia azzurra covava da tempo nella Egonu e, avanza qualcuno l'ipotesi, il fatto sia stato abilmente sfruttato, a favore di telecamera, per costruire una bella scena da operetta in perfetto stile italico, tanto la bella Paoletta conosce benissimo il proprio 'brodo di coltura'.
Eppure tanti sono stati coloro che, figli di gente con passaporto non italiano, abbiano brillato con la maglia azzurra (per esempio nel mio amatissimo hockey su ghiaccio) e nessuno si è mai sognato di far loro domande bizzarre sulle loro origini e, se proprio vogliamo parlare di pelle scura, ricordiamoci degli àscari, soldati che per l'Italia hanno lottato più e meglio di tanti italiani di nascita, o dell'Eritrea in genere, area che al nostro Paese ha dato molto ricevendo troppo poco.
A prescindere dall'obiettivo, il punto è il solito: la litania mediatica della ragazza ghettizzata, vittima sacrificale dell'ignorante mondo razzista che riempie il web e il suolo di casa nostra. Nessuno si pone, al contrario, quali e quanti possano essere i motivi dell'idiosincrasia che tanti italiani provino nei confronti di un certo 'tipo' di stranieri quando, negli ultimi tempi, da nord a sud e non solo nelle grandi metropoli ma anzi, specie nelle piccole città di provincia, la violenza di arabi, africani, slavi e altri emigrati o figli di emigrati ha riempito e insanguinato le strade d'Italia.
Se, a fronte di questi continui scempi e crimini, qualcuno ogni tanto si permette, pisciando fuori dal viso, di fare una battuta giudicata 'razzista', ben venga e glielo si consenta senza alzare troppe cortine di scandalo,che serve solo a mascherare la propria inconsapevolezza di ciò che succeda nel mondo reale. Chi è conscio della propria correttezza e rispetto delle regole, potrà comunque camminare a testa alta a prescindere dall'origine del proprio sangue.
Citando una persona che conosco su Facebook, le cui origini di pensiero non sono certamente simili alle mie: "Mi spiace che Paola Enogu si sia risentita così tanto, ma avrebbe semplicemente potuto rispondere di essere nata a Cittadella, provincia di Padova e casomai mandare 'in mona' lo scemo che le ha fatto la battuta evitando di sollevare un polverone laddove in questo momento non ce n'è davvero bisogno! A margine: se la Enogu non se la sente di continuare a giocare, se è stanca, se è nervosa mi spiace e posso comprendere, ma a mio parere è un po' strumentale che addossi la responsabilità della sua decisione ad una frase infelice".