La plăcintă sul tavolo di Teiuș |
E allora, senza perdermi in inutili chiacchiere, via con la descrizione. Mi siedo, per il classico bicchiere di Müller-Thurgau, niente di clamoroso, accompagnato da qualche salatino, ci sta. Ma ecco che, all'improvviso, vengono servite in tavola delle focacce verdognole calde, a base di spinaci e formaggio, che mi vengono presentate come plăcintă. Semplicemente deliziose, molto meglio di una focaccia nostrana o di una quiche-lorraine. Pochi secondi, ed ecco appoggiate sul tavolo due piccoli contenitori contenenti senape e senape in grani, cui viene fatto seguito con i mici (o mititei), una sorta di salsicciotti lunghi in cui viene mischiata carne trita di vitello e maiale, assieme a del pane fatto in casa.
Non è finita: ecco il dolce, che leggo essere una ricetta francese. Fantastico e saporito, qui viene chiamato lapte de pasăre, mentre in Francia è noto con il nome di Île flottante, in pratica una sorta di crema di latte e uova guarnita.
Ultima chicca, per me non facile da ingurgitare, i sorici in saramura, che altro non sono se non le cotiche dei nostri nonni. Pelle di maiale presa tale e quale, cucinata sulla griglia e poi messa sotto sale per un giorno, per essere poi tagliata a piccole strisce. I bambini 'ne vanno ghiotti', ho visto i figli del mio ospite raccoglierne a mucchietti e poi ingurgitarli. Io ne ho preso uno per gentilezza, ed è stato un supplizio ingurgitarlo. Tanta gentilezza andava comunque ripagata dal tentativo di mangiare tutto lo scibile enogastronomico proposto.
Maniera migliore per cominciare la mia vacanza rumena non poteva esserci, anche perché, come cadeau conclusivo, è arrivata una coppa di maionese (maioneză) fatta al momento. Meglio di così...