sabato 15 maggio 2021

Colombia, tra violenza e crisi sociale

Le accese proteste per il progetto di riforma fiscale e la repressione da parte delle forze dell'ordine che ne è conseguita hanno portato la Colombia al centro dell’attenzione internazionale. Un’attenzione dovuta non solo al caos delle piazze colombiane, ma anche all’importanza di Bogotà nella regione.
Terzo Paese dell’America Latina per dimensioni demografiche (51 milioni di abitanti) e quarto per Pil assoluto dopo Brasile, Messico e Argentina, la Colombia è l’unica tra le maggiori economie dell’area a non essere stata coinvolta nelle crisi del debito estero degli anni ‘80. Prima del 2020 la Colombia aveva fatto registrare un solo anno di recessione dagli anni ‘30 in poi. Il calo del Pil nel 2020 è stato pesante (-6,8% rispetto al 2019), ma l’economia andina sarà tra quelle a più rapida ripresa di tutta l’area (+5,2% 2021 e +3,6% 2022 per il Fondo Monetario Internazionale - FMI).
La solidità e la capacità della Colombia di resistere a shock interni ed esterni hanno portato il Paese a diventare il 37esimo membro dell’OCSE ad aprile 2020. Per continuare a crescere a ritmi pari al potenziale - valutato tra il 3% e il 4% annuo - o, ancora meglio, per innalzarlo, il governo colombiano deve cercare di proseguire nel commitment fiscale e nel percorso di diversificazione economica cercando al contempo di salvaguardare la tenuta sociale del Paese.
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